«Ogni nome di soldato antignanese caduto – ha detto il sindaco – racconta un frammento della nostra storia collettiva. Erano giovani che non hanno avuto il dono di vivere il futuro sognato, che non sono tornati alle loro case e hanno lasciato nel dolore genitori, mogli e figli. E proprio dalla terribile esperienza della guerra si è radicata nell’Europa l’esigenza della pace che sembrava scontata, quando improvvisamente è riapparso il conflitto armato ad insanguinare Europa e Medio Oriente.»
Il quadro delle guerre è però drammaticamente più grave, perché sono ben 56 i conflitti che in diversi luoghi del mondo creano lutti e distruzioni, rendendo ancora più precario l’equilibrio internazionale. «La pace fondata sul diritto internazionale – ha concluso Civardi – sulla libertà e sulla libera determinazione dei popoli è l’unica garanzia da perseguire per la coesistenza pacifica degli uomini.»