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L’autismo e l’importanza delle immagini
Attualità

L’autismo e l’importanza delle immagini

E’ stata ricordata anche ad Asti, sabato scorso, la Giornata mondiale dell’autismo. Protagonista un convegno organizzato dall’Aimc (Associazione italiana maestri cattolici) svoltosi nell’aula magna del Polo universitario astigiano. Al termine del saluto rivolto ai numerosissimi presenti da Monica Avidano, presidente provinciale Aimc, ha preso la parola Paola Bombaci, presidente dell’Associazione Missione Autismo di Asti, ricordando come troppo spesso i genitori si trovino da soli di fronte alla malattia, che le istituzioni scolastiche e sanitarie conoscono ancora poco. Michela Domanda (psicologa dell’associazione) ha sottolineato

E’ stata ricordata anche ad Asti, sabato 2 aprile, la Giornata mondiale dell’autismo. Protagonista un convegno organizzato dall’Aimc (Associazione italiana maestri cattolici) svoltosi nell’aula magna del Polo universitario astigiano. Al termine del saluto rivolto ai numerosissimi presenti da Monica Avidano, presidente provinciale Aimc, ha preso la parola Paola Bombaci, presidente dell’Associazione Missione Autismo di Asti, ricordando come troppo spesso i genitori si trovino da soli di fronte alla malattia, che le istituzioni scolastiche e sanitarie conoscono ancora poco. Michela Domanda (psicologa dell’associazione) ha sottolineato la grande importanza delle strategie visive per la comunicazione con le persone affette da autismo. «Le sfumature dell’autismo – ha spiegato – sono numerosissime, tanto che si parla di spettro autistico: si va dalle alterazioni sensoriali alla percezione alterata degli stimoli dolorosi, o alle interferenze auditive. I bambini autistici apprendono soprattutto attraverso strumenti visivi, ossia attraverso canali diversi da quelli della parola normalmente utilizzata. Le forme di aggressività sovente dipendono proprio dalla difficoltà a comunicare con gli altri: inoltre, mentre tutti abbiamo punti di riferimento nella giornata che ci consentono di programmare le nostre azioni, per un bambino autistico non è così, e il non poter fare una cosa per noi del tutto normale e di cui neppure ci accorgiamo crea in lui ansia e frustrazione. Le immagini servono al bambino per comunicare ciò che desidera, mettendolo finalmente in relazione con gli altri».

Franco Calcagno, dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, ha ricordato che «è allo studio a livello regionale la realizzazione dello Sportello unico per l’autismo, per raggiungere ogni insegnante, almeno a livello informativo: si terrà conto delle esperienze delle associazioni, che possono dare molto nella conoscenza di questa problematica». Simona Franzino (terapista della psicomotricità dell’ASL) ha trattato della Comunicazione Aumentativa alternativa (CAA), ponendo l’accento sul diritto di tutti a comunicare, riconosciuto nel 2009 persino dall’ONU. «Non tutte le persone – ha spiegato – utilizzano segnali convenzionali, ma chi non li usa incontra grandi difficoltà, per cui è necessario trovare canali alternativi, in primo luogo attraverso le immagini».

In questa direzione si è mossa l’associazione “Radìs” che con Oscar Pastrone ha tradotto dallo spagnolo il programma “Araword”, un software (liberamente scaricabile dal sito www.openlabasti.it/arasuiteita) che utilizza le immagini per costruire un ponte attraverso cui comunicare con i soggetti autistici. Sono poi intervenuti i rappresentanti dell’associazione “ComuniCAAbile”, dell’onlus “Need You” di Acqui Terme con il medico Maurizio Molan, l’Aimc di Nizza con l’insegnante Mariangela Balbo, l’associazione Autoaiuto con la testimonianza di Monica Scioratto. Nell’ambito della giornata formativa è stato presentato il libro “Le due metà del cielo” (da cui ha preso titolo il convegno), distribuito ad offerta libera: il ricavato sarà devoluto all’onlus “Need You” per sostenere altri progetti di libri in CAA.

Renato Romagnoli

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