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Asti si candida a ospitare il nuovo termovalorizzatore del Piemonte?

L’Autorità regionale ha chiesto a comuni e consorzi di manifestare l’interesse entro fine dicembre. L’assessore Giacomini: «Stiamo facendo tutti i ragionamenti del caso»

Il Piemonte, che oggi usufruisce del termovalorizzatore del Gerbido, a Torino, ha bisogno di ampliare la sua capacità di bruciare i rifiuti e in queste settimane si stanno valutando varie ipotesi: dall’aumento della capacità di trattamento dell’attuale impianto alla creazione di un nuovo inceneritore in un altro comune, ad esempio Asti o Alessandria.

Per quanto sia prematuro dare più probabile una o l’altra ipotesi, l’amministrazione comunale di Asti, guidata dal sindaco Maurizio Rasero, sta facendo le dovute valutazioni alla luce della comunicazione ricevuta dall’Autorità Rifiuti del Piemonte che ha chiesto ai comuni e ai consorzi piemontesi, interessati eventualmente a ospitare il nuovo impianto, di manifestare la candidatura entro la fine di dicembre.

«Sappiamo che l’impianto di Torino dev’essere ampliato, ma l’Autorità sta valutando se allargare la capacità di lavorazione dello stesso o individuare un altro luogo, a nord o a sud del Piemonte, per creare un nuovo termovalorizzatore, comunque più piccolo di quello del Gerbido – spiega l’assessore all’Ambiente del Comune di Asti Luigi Giacomini – Per candidarsi occorre disporre di un terreno di circa 50.000 metri quadri e noi stiamo facendo tutti i ragionamenti del caso. Se dovessimo candidarci occorrerebbe una delibera del CBRA e il benestare della Provincia. Stiamo lavorando innanzitutto per trovare il terreno che dovrebbe essere vicino a un corso d’acqua, probabile nella zona Pip». Quindi, l’ipotesi più probabile, sarebbe il Pip di Quarto, zona corso Alessandria, ma Asti potrebbe non essere l’unico comune a candidarsi. Sembra, comunque, che ad oggi non siano ancora pervenute manifestazioni di interesse da parte di altri territori.

«Io sono favorevolissimo al termovalorizzatore – conclude l’assessore Giacomini – perché tutti i comuni che ne hanno beneficiato sono riusciti ad abbattere i costi della Tari, a incamerare utili e a creare energia». L’attuale impianto del Gerbido non è sufficiente per le richieste di termovalorizzazione in base alla quantità di rifiuti da trattare che si stima sia di 276 mila tonnellate l’anno.

[nella foto il termovalorizzatore di Torino – Foto Pagina YouTube del Gruppo Iren]

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