«La problematica in questione è quella della lingua blu (blue tongue) – dichiara sconfortato l’assessore all’agricoltura e alle politiche agroalimentari Domenico Perfumo – che di fatto rende impossibile l’esposizione del bestiame». Quindi salta la spettacolare sfilata dei «giganti bianchi» per le vie del centro.
Per gli amanti del bue grasso sarà possibile degustare al foro boario di Nizza Monferrato il menù della fiera che prevede: carne cruda piemontese (5 euro), agnolotti quadri di bue grasso (6 euro), gran bollito misto con bignèt (15 euro), la torta di nocciole e panna cotta (5 euro), della Barbera d’Asti Docg a calice (3 euro) e del Nizza Docg a calice (5 euro).
Saranno presenti due turni in cui poter degustare il menù, uno alle 11 e uno alle 13, la prenotazione è obbligatoria e va effettuata chiamando allo 0141 441 565.
Al foro, sempre in piazza Garibaldi, sarà presente il mercatino di Slow Food e dei produttori agricoli, insieme all’esposizione di macchine agricole.
Il gran bollito però sarà presente anche nelle gastronomie d’asporto: Bottega di Tò +39 340 508 9548 e alla gastronomia Felice 0141 702 956; e nei ristoranti: Cannon d’Oro 0141 726 344, Il Rusicante +39 380 265 7469 e La Signora in Rosso 0141 793 350.
«Questa è la 18esima edizione, di questa fiera moderna, Nizza ha infatti una grande tradizione di commercializzazione dei capi di bestiame – ricorda il consigliere comunale con delega alla promozione del territorio Maurizio Martino – Resta il fatto che fino agli anni 50 Nizza era uno dei principali luoghi di commercio di bestiame del nord Italia».
Nella storia nicese infatti, l’allevamento e il mercato del bestiame erano i punti attorno ai quali girava quasi tutta l’economia locale, ovviamente insieme agli altri prodotti di marchio come il cardo gobbo e il vino. Oggi, come allora, l’allevamento e il mercato dei bovini continua a essere uno dei fiori all’occhiello dell’agricoltura e dell’allevamento di un territorio votato ell’enogastronomia.
La fiera è organizzata dalla città di Nizza Monferrato con la collaborazione dei macellai nicesi e l’associazione Pro Loco, con il sostengo del consiglio regionale del Piemonte.