Quasi una volta a settimana ci ritroviamo sommersi dalle segnalazioni in merito all’autonomia delle persone con disabilità; alcune segnalazioni ci arrivano dai diretti interessati, altre dalle loro famiglie, altre ancora da amici e conoscenti. Queste sollevano problematiche di vario genere, da quelle più sistemiche in merito alle barriere architettoniche, a quelle puntuali sull’assenza delle istituzioni da un punto di vista di volontà effettiva di assicurare uno stile di vita #autonomo sotto vari profili (assunzioni professionali, appartamenti accessibili, domotica cittadina).
Le carenze sono molte, continue, e mentre in alcuni casi si può riscontrare una volontà di dialogo e collaborazione, ad esempio in merito alla tematica della digitalizzazione dei sistemi informatici comunali, su altri regna il silenzio più assoluto: di fatto che politiche si stanno portando avanti per rendere Asti la città di tutti? Poco o niente, a tal punto che in merito al bilancio ci troviamo a presentare un emendamento al fine di ampliare i fondi destinati al progetto di Vita Indipendente, progetto ottimo per quanto riguarda l’aumento le elargizioni sulle disabilità gravissime, ma che poi viene meno quando si trattano le disabilità “medie” o meno “gravi”. La situazione è sempre la stessa, questa volta forse un po’ più evidente: l’autonomia o sei ricco e puoi comprartela, oppure ti arrangi.
Il tutto avviene in un panorama di realtà cittadine, professionisti, associazioni che, a differenza di un assessorato di fatto solo presenzialista, moltissimo si spendono nel proporre, trovare soluzioni, mettersi al servizio della cittadinanza, fare rete, fare formazione e molto altro. Segnaliamo quindi, anzi ri-segnaliamo, lo stato increscioso dal punto di vista della sicurezza di ponte Ogerio, il passaggio pedonale ricavato su corso Savona. La passerella pedonale è stata segnalata da noi, dai colleghi in Consiglio, dai cittadini, abbiamo proposto alternative quali quella di invertire gli autobloccanti, prevedere l’apertura della scaletta di Piazza Babilano, valutare una chiusura temporanea solo durante la presenza dei mezzi.
Arriviamo quindi alla situazione attuale: nel menefreghismo generale la rete “protettiva” è crollata in parte, la lampada per la segnalazione è stata distrutta da un veicolo pochi giorni fa, i pali di ingresso e uscita sono ripiegati su se stessi. Una situazione pessima per la sicurezza de pedoni e una situazione del tutto impraticabile per chi deve muoversi in carrozzina in modo autonomo. Il camminamento non consente di fatti il passaggio di due persone in senso opposto l’un l’altra, se non si è accompagnati il rischio di ritrovarsi il paletto arrugginito addosso è altissimo se non scontato.
Il punto è sempre lo stesso: basterebbe poco, davvero poco, qualche accortezza in più, per poter rendere sicura e vivibile Asti, per essere una città accessibile a misura di tutti, in grado di consentire l’autonomia delle persone con disabilità. Un assessore guadagna 3.500 euro a mese, basta con gli assessori part-time, basta con l’incompetenza, con l’indifferenza, con le dirette Facebook e i nastri tagliati, accogliete le proposte e mettetele in pratica, trovate accordi con le ferrovie o gli interlocutori di turno al fine di avere una città a misura d’uomo, agite per la sicurezza vera di cui tanto vi siete riempiti la bocca in campagna elettorale.
Iniziate dal piccolo: mettete in sicurezza il camminamento di Ponte Ogerio, le scuse stanno a 0.
I consiglieri Mauro Bosia e Vittoria Briccarello di Uniti si può