Fresca di stampa la 49esima pubblicazione de “Il Platano”, rivista della Società di Studi Astesi. Presentata sabato scorso nel refettorio del Seminario vescovile, conta circa 400 pagine di ricerca e studio dedicate alla cultura, alla memoria e alla tradizione astigiana. Presente all’evento anche il sindaco Maurizio Rasero. «E’ sempre un piacere e un onore seguire le vostre attività – ha esordito Rasero, rivolto a Pippo Sacco e ad Ezio Claudio Pia, rispettivamente presidente e vicepresidente della Società di Studi Astesi – perché per capire dove andare dobbiamo ricordare chi siamo stati nel passato e da dove veniamo».
Il Platano rappresenta la più vecchia rivista astigiana. «Nei primi anni aveva cadenza bimestrale – ha sottolineato Pippo Sacco – poi semestrale e infine annuale».
Una rivista che si è sviluppata ed arricchita con la creazione della Società di Studi, fondata nel 2005, e che trova collocazione anche in molte importanti biblioteche, non solo piemontesi. «Da dieci anni ormai – ha aggiunto Sacco – l’ Anvur (Agenzia nazionale di valutazione universitaria della ticerca) ha inserito “Il Platano” tra le riviste italiane definite scientifiche».
Numerosi i presenti nella sala del Seminario, tra soci, amici e studiosi. «E’ una rivista che sta per compiere mezzo secolo – ha commentato Ezio Claudio Pia durante il suo interessante intervento – una presenza durevole che ha costruito nel tempo un dialogo con il territorio e la comunità degli studi».
Il numero 49
Pia, che è anche coordinatore scientifico de “Il Platano”, ha poi raccontato il numero appena uscito, arricchito da inediti di Renato Bordone, mancato nel 2011, tra cui una poesia datata 1967 e dedicata al Palio di Asti, da ricordi firmati Ottavio Coffano e Laurana Lajolo su Mimma Bogetti, «il cui lavoro continua ad accompagnarci». Ha poi parlato della divulgazione storica secondo il prof. Giuseppe Sergi. «Bisogna stare attenti a lavorare con grande umiltà e serietà scientifica – ha detto – perché da quello viene fuori un’immagine funzionale ed efficiente».
Insomma, un 49esimo numero molto ricco e vario. «Un itinerario attento al confronto e all’incontro – ha ribadito Pia – tra punti di osservazione distinti ma interagenti, di autori e lettori che, uniti, testimoniano il robusto legame con la rivista».