La legge cui si fa riferimento è il disegno di legge 2039 e quello dei giorni scorsi è il primo incontro sul tema organizzato in Piemonte dalle associazioni aderenti a Confindustria. Nel corso dell’evento – al quale hanno partecipato, oltre ai rappresentanti delle aziende associate, decine di professionisti astigiani accreditati
«Sono dieci anni ormai che la crisi colpisce noi costruttori. Ad Asti abbiamo perso il 60% degli iscritti alla Cassa edile. In tale contesto questa legge potrebbe creare ulteriori problemi agli imprenditori». Ad affermarlo il capogruppo Costruttori edili dell’Unione industriale Luciano Mascarino in occasione del convegno “Contenimento del consumo del suolo – Ddl 2039 e aree industriali, quale impatto?”, promosso dall’associazione degli industriali e svoltosi nei giorni scorsi nella Sala Pastrone del Teatro Alfieri.
La legge cui si fa riferimento è il disegno di legge 2039 e quello dei giorni scorsi è il primo incontro sul tema organizzato in Piemonte dalle associazioni aderenti a Confindustria. Nel corso dell’evento – al quale hanno partecipato, oltre ai rappresentanti delle aziende associate, decine di professionisti astigiani accreditati – è stato fornito un quadro aggiornato dei contenuti e delle criticità che potrebbero derivare dall’approvazione del testo. E’ stato evidenziato quanto sia strettamente necessario mettere al centro dei provvedimenti di politica economica le strategie per la competitività, da attuare attraverso politiche di sviluppo e industriali.
Dopo l’apertura lavori della presidente dell’Unione industriale, Paola Malabaila, è intervenuto l’esperto di urbanistica, l’ingegner Livio Dezzani, che ha illustrato i contenuti del disegno di legge. Delle conseguenze per le attività produttive derivanti dalla bozza del documento se ne è occupato, nella sua relazione, il direttore della Politiche industriali di Confindustria, Andrea Bianchi. La tavola rotonda, invece, è stata l’occasione per ribadire quali risvolti economici e urbanistici potrà avere la nuova norma e per far emergere osservazioni e proposte, in vista della stesura definitiva. Vi hanno partecipato, oltre alla Presidente dell’Unione Industriale Paola Malabaila, uno dei relatori dello stesso ddl 2039, l’onorevole Massimo Fiorio, l’assessore alla Pianificazione territoriale della Regione Piemonte, Alberto Valmaggia, il sindaco Fabrizio Brignolo, l’ex presidente del Consiglio superiore dei Lavori pubblici, Francesco Karrer, il capogruppo dei Costruttori edili dell’Unione industriale di Asti, Luciano Mascarino.
«Ciò che del disegno di legge ci preoccupa – ha detto Paola Malabaila – è la paralisi di tre anni che potrebbe toccare ogni attività edile. Nel contesto attuale, tutto questo potrebbe avere riflessi catastrofici sullo sviluppo produttivo e anche sull’occupazione». Secondo la presidente «la ripresa dalla crisi dei nostri territori passa solo attraverso il rilancio della manifattura». «Il nuovo ddl – prosegue Malabaila – dovrebbe avere un duplice obiettivo: ridare vita alle aree industriali dismesse e valorizzare al contempo i territori attraverso nuovi interventi ambientali e produttivi, evitando così nuovo consumo di suolo, ma rilanciando le attività economiche».
L’Unione industriale non è contro il consumo del suolo, ma promuove la «rigenerazione, possibile anche senza una nuova legge: basterebbe infatti il riordino della normativa vigente». «Chiediamo – ha concluso Malabaila – strumenti operativi, sia di tipo normativo che fiscale, che consentano di realizzare una “davvero” efficace convenienza al recupero dei fabbricati esistenti».
Elisa Ferrando