Strisce pedonali invisibili, quando non del tutto cancellate, parcheggi selvaggi a macchia di leopardo, non importa se in un incrocio, sul marciapiede o in doppia fila, una viabilità caotica provocata anche dai cantieri aperti, ma c’è un altro problema che rende strade e piazze di Asti poco sicure: la scarsa o inefficiente illuminazione pubblica.
Non è una novità perché la querelle della città buia è nata subito dopo l’installazione delle lampade a led sui pali della luce.
Un “upgrade” voluto nel 2016 dall’amministrazione Brignolo e affidato alla società Aec, composta da Asp e Iren Energia SpA. Ma, fin da subito, si capì che i led, a parità di punti luce, sono meno performanti se devono illuminare spazi molto estesi. Risultato? Strade, piazze e parchi sono diventati più bui.
Perfino il sindaco Rasero, nel 2018, rispondendo alle critiche del Partito Democratico sulla scarsa illuminazione di piazza Alfieri disse che «ad Asti tutti sanno che esiste un problema di illuminazione pubblica dovuto al passaggio delle luci tradizionali a quelle a led». Il sindaco annunciò l’intenzione di aumentare la luce nella piazza e lo fece, ma, a distanza di 8 anni dal cambio delle lampade, la città continua ad avere zone poco illuminate rispetto ad altre che godono di maggior luce.
Giovedì, dopo le 18, siamo andati in giro per la città per capire se, anche a seguito delle ultime segnalazioni e casi di cronaca, il problema sia effettivamente presente. Sono proprio gli attraversamenti pedonali, soprattutto nelle vie ad alto scorrimento come corso Torino, corso Alessandria, corso Savona, corso Casale, corso XXV Aprile ad avere evidenti problemi di scarsa illuminazione: le zebre, quando non sono sbiadite, non si vedono se non all’ultimo momento. Va da sé che eventuali pedoni sono costretti ad attraversare sperando che tutto fili liscio. In corso Alessandria c’è chi attraversa accendendo la torcia del cellulare e chi esce di casa indossando un giubbotto catarifrangente.
Anche spostandosi nei parchi la situazione non va meglio: dal parco del Borbore al Biberach, dal Rio Crosio al Bramante, ma perfino nei giardini pubblici le luci non sono abbastanza potenti o mancano del tutto. A denunciarlo sono i padroni di cani che, la sera, dopo il tramonto, portano a spasso i loro animali dovendo decidere se entrare nei parchi, a loro rischio e pericolo, o girarci intorno.
Seguendo le segnalazioni giunte al giornale, ci imbattiamo in altre aree dove c’è l’urgenza di implementare i punti luce.
Tra questi i due parcheggi laterali a ridosso della stazione ferroviaria dove il buio non solo crea un problema di sicurezza per gli utenti, ma non è neanche un bel biglietto da visita per chi arriva in città con il treno.
Buio anche il parcheggio di piazza del Palio sotto gli alberi, tra il Movicentro e l’ex area per i camper (dove, tra gli altri, vengono segnalati bivacchi notturni con l’abbandono di rifiuti nelle aiuole). Poco illuminata è piazza Leonardo Da Vinci davanti alla scuola Cpia, dove le strisce pedonali sono cancellate o non del tutto visibili. Essendo il Cpia una scuola serale ci si immagina che sia frequentata dopo il tramonto e, anche a seguito dell’ultimo investimento avvenuto nei pressi dell’edificio, si chiede che l’illuminazione pubblica venga potenziata.
Buia è piazza Cairoli sebbene sia quella sulla quale, al di là del monumento a Re Umberto I, affacciano Casa Alfieri, il Museo dei Fossili e la chiesa di San Giuseppe. Avrebbe bisogno di più luce la via d’accesso all’ospedale Massaia a fianco del parcheggio di corso Dante. Qui i fari a led, pur ad altezza uomo, dimostrano il loro limite illuminando molto al di sotto della lampada, ma poco se ci si sposta di qualche metro. Va meglio, invece, in corso Dante, dove in effetti la doppia fila di pali della luce, installati su entrambe i lati della carreggiata, rendono la strada più sicura per pedoni e automobilisti.
L’assessore alla Sicurezza: «Il progetto di illuminotecnica non è adeguato alla situazione»
Sul fatto che la città sia poco illuminata, l’assessore alla Sicurezza Luigi Giacomini chiama in causa Aec, ma ammette che «a oggi il progetto di illuminotecnica non è adeguato alla situazione. Il fatto che abbiano cambiato solo le lampade con quelle a led non è sufficiente perché devono essere potenziate».
[foto J.R.]
2 risposte
Buongiorno, in corso Dante, all’altezza della libreria alphabeta, in direzione ospedale, da oltre un mese c’è un dissuasore rosso e un cartello segnaletico per tappare un gran bel buco. Ripararlo no ?
Ci sarebbero da verificare le responsabilità di chi ha approvato il progetto di sostituzione lampade stradali senza verificare l’illuminamento minimo a terra. Oltre che essere un pericolo per gli utenti della strada e’ anche un pessimo biglietto da visita per la citta’ . I passaggi pedonali dovrebbero essere illuminati con lampade proprie per evitare che i pedoni vengano investi. Basterebbe copiare i passaggi pedonali esistenti nel centro di Alba ad esempio, ma capisco che ci vorrebbero rappresentanti nei comuni che fossero competenti in materia e tenessero al bene della città e dei loro cittadini……..