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Multipiano in piazza Alfieri? «Si segua ipotesi Florio»
Attualità

Multipiano in piazza Alfieri? «Si segua ipotesi Florio»

Ad oggi non c’è nulla di certo, a parte l’idea di creare un nuovo parcheggio a ridosso della Ztl che serva sia per accogliere i turisti, sia per gli astigiani intenzionati a fare shopping in centro anziché nei centri commerciali. Eppure, l’ipotesi di costruire il multipiano sotterraneo in piazza Alfieri, il famoso “buco”, torna a far discutere. Uno studio di fattibilità redatto dall’Asp prevederebbe un costo di circa 11 milioni di euro, in piccola parte con l’utilizzo di contributi del PISU 2. Ora è il coordinatore astigiano di Forza Italia, Andrea Morando, a tornare sul tema ricordando che la proposta del multipiano, lanciata dall’ex sindaco Luigi Florio fu fortemente osteggiata dall’attuale primo cittadino.

«Se da un lato mi rallegra che la Giunta di centro sinistra abbia finalmente compreso l’utilità del progetto, dall’altra mi sorprende, e un po’ mi indigna, che questa importante iniziativa venga proposta dal sindaco Brignolo, che ne fu tenace oppositore quando il sindaco Florio la propose negli anni 1998-2002, senza un cenno di scuse alla città per i circa vent’anni nel frattempo perduti. Se l’intervento fosse stato eseguito quando il centro destra lo propose alla città, – prosegue Morando – anziché trovare l’agguerrita opposizione di Brignolo e dei suoi, oggi sarebbe ormai “pagato” sotto ogni profilo ed i cittadini di Asti ne trarrebbero, e ne avrebbero tratto già da parecchi anni, vantaggi quotidiani in termini di vivibilità».

Morando, pur considerando l’opera utile, sottolinea che «finanziariamente l’operazione ipotizzata da Brignolo è assai più svantaggiosa rispetto a quella messa a punto dalla Giunta Florio. Allora l’intero intervento sarebbe stato realizzato da una società terza, appositamente costituita da ACI, ASP e dalle principali imprese edili astigiane, che non avrebbero chiesto un euro al Comune, pagandosi l’intervento con la gestione per 18 anni dei parcheggi cittadini e lasciando infine l’opera nella piena disponibilità del Comune. Oggi l’operazione vedrebbe protagonisti solo il Comune di Asti e l’ASP (azienda al 55% di proprietà del Comune di Asti), che dovrebbero accollarsene tutti i costi (si parla di 11 milioni di euro); a pagare saremmo cioè noi astigiani».

Riccardo Santagati

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