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Vesime: una fiera di tradizione che guarda al futuro

Il cappone, un prodotto unico che è anche una opportunità economica
La tradizione, se autentica, guarda al futuro. La Fiera del Cappone di Vesime, andata in scena domenica scorsa, persegue il fine di valorizzare un prodotto unico che è anche una opportunità economica; certo lo era in passato: «Ricordo i tre giorni di festa e i tanti forestieri, ristoratori provenienti dalle città, che venivano giù con i camion – ci racconta Luigina Tedio, classe 1938 – Era un gran lavoro preparare i capponi; ci voleva cura per crescerli grandi e belli».

Una fiera antica che risale al XVIII secolo, sempre nella ricorrenza di Santa Lucia, per un prodotto di grande pregio riconosciuto anche dal Ministero dell’Agricoltura. «Sono soddisfatto del risultato – dichiara il sindaco Marco Garino – C’è stata una buona partecipazione di allevatori di pollame e capponi (12) e di trattori d’epoca ed espositori di macchine agricole (27) e poi bancarelle e giochi del passato.

Un risultato ottenuto grazie alla collaborazione con il sindaco di San Damiano, Davide Migliasso, ed al sostegno di Marco Listello, presidente dell’Unione Montana Langa Astigiana Val Bormida. E’ nostra intenzione riportare la Fiera alla sua importanza, coinvolgendo produttori e trattoristi e la Coldiretti di Asti molto attiva con la segreteria di zona. Citando Gustav Mahler ritengo che “La tradizione è la custodia del fuoco, non l’adorazione della cenere».

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