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Cronaca
Polizia di Stato

Asti, davanti al giudice il giovane che odia le Alfa Mito rosse: ne ha distrutte tre in due giorni

Quattro autovetture danneggiate e due episodi di resistenza a pubblico ufficiale. E nessuna spiegazione del suo gesto.

Il Gip Belli ha confermato la   prosecuzione della carcerazione a carico di un giovane di 25 anni, originario del Gana, che il giorno della vigilia, di Natale e di Santo Stefano ha fatto correre la Polizia di Stato in mezza città dietro alle denunce dei proprietari di auto vandalizzate.

Nel capo d’accusa che questa mattina è stato portato dal pm Lucignani davanti al gip, vi sono quattro episodi di danni gravi ad altrettante autovetture parcheggiate, una violazione di domicilio alla sede della cooperativa Leone Rosso di via Galvani e due episodi di resistenza a pubblico ufficiale.

Le auto sono una Range Rover e tre Alfa Mito rosse, tutte parcheggiate in strada e tutte “aggredite” dal giovane straniero a colpi di sassi  e bastoni in diversi luoghi della città, fra i quali viale Partigiani e viale Pilone.

Già una prima volta, alla vigilia  di Natale, una Volante lo aveva intercettato in via Galvani, dove una operatrice se l’era trovato davanti, all’interno del centro di accoglienza di via Galvani dove era entrato forzando la porta di ingresso e alcune porte interne. All’arrivo della Polizia ha opposto resistenza ferendo anche gli operanti della Volante. Era stato denunciato a piede libero.

Il giorno di Natale se l’è di nuovo presa con le auto parcheggiate e anche questa volta è intervenuta una Volante i cui agenti sono stati costretti ad estrarre il taser per calmarlo quel tanto che bastava per arrestarlo e portarlo in Questura.

Il ragazzo è un profugo arrivato in Italian nel 2018 e già in regola con il permesso di soggiorno. Risulta residente ufficialmente a Castel Boglione e ha affermato di avere un impiego in agricoltura. Inspiegabile il suo gesto, visto che finora a suo carico non vi è alcun precedente, nè violazioni di alcun tipo. Incensurato, non è stato in grado di spiegare nè al gip, nè al suo difensore, l’avvocato Caranzano, le ragioni di tanta furia contro le auto e contro i poliziotti anche se dalla sua condotta emergerebbe un evidente momento di fragilità e disorientamento.

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