Le motoseghe della Provincia hanno colpito ancora. A cadere, questa volta, lalberata di platani in ingresso e in uscita dal concentrico di Castello di Annone. «Dopo unanalisi fitosanitaria
Le motoseghe della Provincia hanno colpito ancora. A cadere, questa volta, lalberata di platani in ingresso e in uscita dal concentrico di Castello di Annone. «Dopo unanalisi fitosanitaria affidata a un agronomo, si è proceduto al taglio indiscriminato di tutta lalberata, sia dei platani risultati malati sia dei platani sani». Il commento amaro di Marco Devecchi, presidente dellOrdine dei Dottori Agronomi e Forestali di Asti, e Angelo Porta, presidente Circolo Legambiente Valtriversa, a seguito di un incontro in Provincia con lingegner Biletta, la consigliera Quaglia e il sindaco di Annone Valter Valfrè, che liquida invece la questione definendo lintervento: «parte di un progetto di messa in sicurezza di via Roma».
Lalberata, presumibilmente piantumata negli anni Trenta, fiancheggiava la strada provinciale nel tratto corrispondente al centro abitato, ma non è ancora chiaro chi fosse il proprietario delle piante. «Abbiamo chiesto di poter visionare la perizia dellagronomo sullo stato di salute dei platani e di avere chiarimenti sulla proprietà», aggiunge Devecchi. «La perdita per il nostro patrimonio arboreo è indiscutibile, ma sarebbe ancora più grave se si fosse trattato di un bene della Provincia e dunque di tutti gli astigiani. Sono molto dispiaciuto che ci abbiano messi dinnanzi al fatto compiuto, che non ci sia stato alcun dialogo, come invece è avvenuto per lalberata che affianca la ex statale tra Dusino e Baldichieri. In quel caso, a seguito di unanalisi sullo stato di salute dei tigli, si sono abbattuti i soli alberi malati e ne sono stati piantumati il doppio in altre aree verdi del paese».
O, ancora, del caso di Montafia, dove i cittadini, dopo aver salvato buona parte dellalbera storica frapponendosi alle motoseghe, sono riusciti a raccogliere i fondi necessari allacquisto di nuovi alberi, ripiantumarli laddove erano stati abbattuti nellautunno del 2013 e ottenuto dalla Regione Piemonte la dichiarazione di notevole interesse pubblico per il viale. «Una bellissima notizia arrivata pochi giorni fa – conferma Maria Vittoria Gatti, presidente dellAssociazione I nostri Tigli e che premia limpegno di tanti, a partire dal lavoro del dottor Devecchi e dellarchitetto Cavagnino, al quale va il merito di aver inserito allinterno della richiesta di dichiarazione di notevole interesse pubblico anche la fontana solforosa, simbolo della frazione, della sua storia e del suo paesaggio».
«Trascorso i tempi tecnici di 90 giorni per eventuali osservazioni aggiunge – vorremmo organizzare una grande festa, coinvolgendo lintera comunità, a partire dai ragazzi delle scuole. Lepisodio di Castello di Annone ci dice infatti quanta strada ci sia ancora da fare perché si inizi a guardare al paesaggio come a un tesoro da valorizzare e non come a un impiccio».
Marzia Barosso