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Nuoto: intervista ad Alice Franco
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Nuoto: intervista ad Alice Franco

Alice Franco è una nuotatrice italiana, nata ad Asti nel 1989; fa parte della nazionale italiana di nuoto e nel 2011 ha vinto il bronzo ai  mondiali di Shanghai in Cina. Da appassionata nuotatrice e

Alice Franco è una nuotatrice italiana, nata ad Asti nel 1989; fa parte della nazionale italiana di nuoto e nel 2011 ha vinto il bronzo ai  mondiali di Shanghai in Cina. Da appassionata nuotatrice e sua fan sono felice di poterla intervistare.
Ciao Alice vorrei farti alcune domande.

Perché hai iniziato a nuotare?
Ho iniziato a nuotare come capita a molti bambini: i miei genitori decisero di portarmi in piscina perchè imparassi a nuotare, così a tre anni mi “buttarono” in acqua.

Quando hai iniziato la tua carriera agonistica?
Dopo i primi corsi comunali, mi sono iscritta alla mia società di sempre, l’Asti Nuoto, perché mi divertivo in acqua e avevo, già a sei anni, trovato delle belle amicizie nell’ambiente della piscina.

Sei sempre riuscita a conciliare scuola e nuoto? Hai avuto momenti di difficoltà?
Ormai sono più di vent’anni che nuoto a livello agonistico e sì, ci sono stati dei momenti difficili da superare: per esempio, quando frequentavo le scuole superiori, durante il terzo anno avevo pensato di smettere di nuotare, mi mancavano gli stimoli necessari per allenarmi tre ore tutti i giorni, tornare a casa e mettermi sotto a studiare. Dopo una settimana lontana dalla piscina, ho capito che non potevo farne a meno e che le soddisfazioni ricevute dallo sport non me le avrebbe date nient’altro, così sono tornata a nuotare riuscendo a conciliare nuoto e scuola.

Quali persone pensi abbiano contribuito di più alla tua carriera?
I miei genitori sono sempre state le persone che mi hanno aiutato nei momenti di difficoltà. Mi sono sempre vicini, soprattutto quando non riesco a raggiungere i risultati che vorrei, a loro interessa che io sia felice, non che sia la più forte al mondo. Un’altra persona che per me è stata ed è fondamentale per la mia vita sportiva è Pino Palumbo, mio tecnico per vent’anni e amico.

Puoi descrivermi l’emozione che hai provato dopo aver vinto la medaglia ai mondiali?
Credo che quel momento non lo scorderò mai, è stato qualcosa di forte, profondo e solo al pensiero mi vengono i brividi. Quando toccai quel tabellone d’arrivo e vidi che ero terza al mondo, mi dimenticai tutti i sacrifici, tutti i chilometri fatti avanti e indietro per una piscina, la fatica, la pressione… Tutto scomparve e rimase solo una gioia immensa.

Mi puoi descrivere una giornata tipo?
L’allenamento del mattino inizia alle 8.00 e tra il riscaldamento fuori dall’acqua, l’allenamento di 9 chilometri in piscina, lo stretching, finisco alle 11.00. Poi pranzo e mi riposo un po’. Al pomeriggio c’è un altro allenamento in piscina di 8/9 chilometri, tre volte a settimana aggiungo anche una sessione in palestra. Arrivo a cena con una fame da lupi, alle 9 di sera sono praticamente morta e mi riposo a letto guardando un film o leggendo un libro.

Tornassi indietro nel tempo rifaresti le stesse scelte?
Sono contenta delle scelte fatte fino ad ora e non cambierei quasi nulla!

Grazie mille per la tua disponibilità ed in bocca al lupo per le prossime gare!

Matilde Vaccaneo, classe 2° A Brofferio

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