Notte da brivido in Balle Belbo, quando mercoledì sera il livello del torrente ha sfiorato i livelli di guardia. Da Canelli fino a Incisa Scapaccino passando per Nizza i primi cittadini sono rimasti
Notte da brivido in Balle Belbo, quando mercoledì sera il livello del torrente ha sfiorato i livelli di guardia. Da Canelli fino a Incisa Scapaccino passando per Nizza i primi cittadini sono rimasti costantemente in contatto tra loro nel monitorare landamento delle acque. A causa delle piogge abbondanti a monte, il Belbo si era ingrossato già nel tardo pomeriggio e in alcuni punti, lungo il suo percorso, era almeno di un metro perché esondasse. Uomini della protezione civile, i vigili del fuoco, i sindaci ma anche qualche cittadino preoccupato è rimasto a controllare gli argini fino a mezzanotte. Poi il livello delle acque è diminuito scongiurando il pericolo di unesondazione.
Tirato un sospiro di sollievo monta ora la polemica perché nessun bollettino della Regione Piemonte preannunciava unallerta meteo. «Siamo rimasti fino a notte fonda lungo gli argini a monitorare il torrente. Spinti dal buon senso perché nessun avviso di allerta era stato diramato racconta Flavio Pesce, sindaco di Nizza Monferrato – lo scampato pericolo fa capire che i lavori di contenimento delle acque hanno funzionato». Gli fa eco da Incisa il collega Matteo Massimelli, il quale aggiunge: «Non è possibile: ormai vengono diramati avvisi di allerta meteo anche quando scendono due gocce. Poi, di fronte ad una situazione critica come quella di ieri sera noi sindaci restiamo soli».
A Incisa scuole chiuse giovedì mattina mentre a Canelli Marco Gabusi precisa, anche in qualità di vice Presidente della Provincia: «gli avvisi di allerta vengono inviati dal Coordinamento Regionale della Protezione Civile alla Provincia, che poi si premura di inviarli ai Comuni. Nessuna comunicazione è però arrivata da Torino. Chiaro che qualcosa non ha funzionato e sarebbe opportuno chiarire il perché». Anche in Valle Bormida si sono contate ore di paura per il torrente che in alcuni tratti ha superato i livelli di guardia. «Per fortuna non si sono registrati allagamenti e confermo: neanche nella nostra Valle abbiamo ricevuto l allerta meteo. Con i miei colleghi siamo rimasti in costante contatto telefonico» dice Stefano Reggio, sindaco di Bubbio.
Scongiurato il pericolo alluvione, ora i comuni si trovano a dover affrontare il problema delle frane. Canelli è il centro maggiormente colpito. La terra ha ceduto nuovamente in Regione Merlini, lungo il primo tornante della strada comunale. Qui la terra è ancora in movimento e per il momento lassessore Firmino Cecconato non sa dire quando la strada verrà riaperta. In regione Monforte una famiglia è rimasta isolata e altri due smottamenti si sono registrati in regione Castellero e regione Braglia. A Cassinasco frana in zona Cire mentre a Nizza non si sono registrati ulteriori smottamenti oltre a quelli che erano già in essere in Strada Vaglio, Strada Praiotti e Mantinera. In Valle Bormida si sono avuti alcuni piccoli smottamenti e solo lungo strade secondarie, in aperta campagna. Per una volta le due strade provinciali che portano a Canelli e verso Acqui hanno passato illese il maltempo.
Lucia Pignari