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Cronaca
Tribunale

Asti, impiegata di uno studio legale perseguitata da un innamorato respinto

L’uomo, in più occasioni, essendo un “tuttofare” si è presentato nei posti in cui la donna lavora.

Una passione non corrisposta che è diventata un incubo per l’impiegata di uno studio legale astigiano.
Tanto da denunciare il suo spasimante per stalking. Tre volte.
La prima denuncia era stata poi ritirata perchè l’uomo, davanti a lei e al suo compagno, aveva assicurato che avrebbe smesso di perseguitarla. Ma non è stato così e per la seconda denuncia, arrivata pochi mesi dopo, ha patteggiato un anno di reclusione. In tribunale ora arriva la terza denuncia. E’ stata la stessa parte offesa, assistita dall’avvocato Davide Arri, a raccontare il suo stato d’animo, ancora oggi, ogni volta che esce per la città.
«Ho paura di trovarmelo ovunque: per strada, sulla porta di casa, in ufficio. E non sarebbe la prima volta».
Ha raccontato di come lui, “tuttofare” anche per lo studio legale per il quale lavora la donna, abbia accesso a luoghi frequentati anche da lei così che se l’è trovato sul posto di lavoro, improvvisamente, con il pretesto di fare una piccola riparazione. In quell’occasione la minacciò e la prese per i capelli. La volta prima un incontro simile avvenne in una casa di riposo dove la donna lavorava prima di essere assunta dall’avvocato. Lei e la moglie dell’imputato (difeso dall’avvocato Vitello) erano all’epoca colleghe ed era così che i due si erano conosciuti. Mentre la donna non aveva mai dato segni di interesse sentimentale verso lui, l’uomo invece si era invaghito e non voleva saperne di un rifiuto.
Così la parte offesa aveva cominciato a farsi accompagnare ad ogni uscita dal lavoro (dal padre, dal compagno, da colleghe che hanno confermato) e tante volte, affacciandosi dalla finestra dello studio, lo vede passeggiare su e giù dall’altra parte del marciapiede.

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