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Situazione preoccupante

Castelnuovo Don Bosco: conti in rosso, in bilico la casa di riposo

Il debito sarebbe di 900 mila euro. Il sindaco Musso: «Farò di tutto per evitare la chiusura»
Un’altra casa di riposo astigiana rischia la chiusura per i bilanci in rosso. Dopo il Maina di Asti, Moncalvo e Isola, anche a Castelnuovo Don Bosco i debiti accumulati potrebbero portare alla fine dell’attività la casa di riposo San Giuseppe. Sarebbe di 900 mila euro il debito per i servizi verso la “Leone Rosso”, la cooperativa che gestisce attualmente i servizi della struttura. L’aria di crisi aveva dato qualche segnale verso l’esterno all’inizio di dicembre con la decisione del CdA di sostituire il direttore a poche settimane dalla scadenza del mandato del consiglio, affidando l’incarico a Daniele Canavesio, in convenzione con l’Opera Pia Faccio Frichieri di Carignano, dove è già dirigente.

I sindacati, preoccupati per i posti di lavoro in bilico (circa 60) e per la possibile perdita di un altro presidio assistenziale del territorio, hanno proclamato lo stato di agitazione e chiesto un tavolo istituzionale per discutere la situazione. Il Prefetto di Asti Claudio Ventrice ha convocato le parti venerdì scorso cercando un punto d’incontro e una soluzione alla crisi. Alla riunione ha partecipato anche il sindaco di Castelnuovo Umberto Musso (foto):

«Per prima cosa il Prefetto ha chiesto che venisse depositato il bilancio 2023 – spiega Musso – un atto dovuto, a cui il CdA non ha ancora provveduto, necessario per avere la situazione reale dei conti da cui partire per ragionare delle possibili soluzioni. Come sindaco sarà mio compito fare di tutto per evitare la chiusura. Ho già individuato i nuovi membri del CdA, persone competenti e qualificate del territorio. La casa di riposo è una delle aziende storiche del paese e credo che nessuno come chi vive qui può prendersene cura. Provvederò alla nomina dopo la presentazione del bilancio. Sottolineo che l’ultima ispezione dell’Asl To5 ha messo in evidenza il miglioramento dei servizi e mi complimento con i lavoratori della struttura e della cooperativa perché stanno facendo un lavoro egregio nonostante la mala gestione attuale e passata, così come stanno facendo al micronido che siamo riusciti a riaprire dopo anni di chiusura».

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