Con i cambiamenti climatici diventati sistemici e, conseguentemente, gli effetti sempre più frequenti, intensi ed estesi, diventa urgente programmare un piano nazionale sugli invasi, per garantire acqua a imprese e cittadini durante i periodi di siccità. Solo negli ultimi 3 anni, le ripercussioni sull’agricoltura sono state oltremodo ingenti, registrando danni per oltre 30 miliardi di euro.
E’ l’appello lanciato da Coldiretti alla luce dei conclamati episodi di estrema assenza o eccesso di precipitazioni. A denunciare gli effetti dei cambiamenti climatici, in termini di innalzamento delle temperature, è, invece, il CNR, che evidenzia il 2024 come l’anno più caldo di sempre. Con 1,35 gradi in più rispetto alla media storica, il 2024 ha determinato un calo a doppia cifra per alcune colture simbolo del Piemonte, tra le quali: nocciole (-70%) e cereali (-30%).
“Per sopperire a queste problematiche e per supportare le nostre imprese, da tempo, Coldiretti propone la realizzazione di un piano invasi,” dichiara il Presidente Coldiretti Asti Monica Monticone; “una soluzione che assicurerebbe l’approvvigionamento idrico durante le abbonanti precipitazioni, garantendo acqua durante i periodi siccitosi”.
“Da tempo se ne parla, ma ora è tempo di agire” conclude il Direttore Coldiretti Asti Giovanni Rosso (foto in alto); “le campagne e i raccolti non aspettano. Correre ai ripari a disastri avvenuti diventa sempre più dispendioso e devastante per le economie aziendali e nazionali; urge, dunque, intervenire d’anticipo. Gli effetti dei cambiamenti climatici non sono più un’eventualità, bensì, sono destinati ad accentuarsi sempre più. Poter raccogliere le acque piovane destinandole ad usi civili, all’agricoltura e alla produzione di energia idroelettrica pulita è un’impellenza di necessità e virtù”.