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Casa di riposo

Castelnuovo Don Bosco, il sindaco sulla casa di riposo: «Da dove arriva quel milione di debito»

«Gestione degli ultimi 10 anni opinabile sia sul fronte finanziario che gestionale ed organizzativo. Entro fine mese nomineremo il nuovo consiglio di amministrazione. Il Comune vuole preservare in ogni modo la storica struttura».

Sulla situazione di crisi della Casa di Soggiorno San Giuseppe di Castelnuovo Don Bosco, interviene il sindaco del paese, Umberto Musso, con una lunga e dettagliata analisi di quelle che ritiene le cause che hanno portato all’importante debito.

«Il solo dato attendibile è il debito che ammonta a circa 1 milione di euro, sintomo di una cattiva gestione protrattasi negli ultimi 10 anni da parte dei CDA che si sono avvicendati che non hanno saputo far fronte, in maniera salda ed imprenditoriale, alla crisi economica. Anzi, l’attuale compagine del CDA si è sempre giustificata imputando la colpa all’emergenza epidemiologica COVID-19. In parte corretto, ma la verità è che non si è mai cercato di investire in altri progetti che potessero portare ulteriori entrate e prestigio alla struttura.
Oltre alla opinabile gestione economica-finanziaria, ancor più grave è la cattiva gestione amministrativa e del personale dipendente; vi sono infatti gravi problemi organizzativi che minano l’efficacia e l’efficienza dell’apparato burocratico e gestionale.
Sono anni, infatti, che vi è una gestione malsana del personale dipendente della struttura; lo stesso viene lasciato senza indirizzi e direttive generando, conseguentemente, l’anarchia più totale.
La casa di riposo è una dell’aziende più storiche del paese che va preservata pertanto, come amministrazione comunale, ci batteremo fino alla fine per evitarne la chiusura. Si deve considerare terminata l’epoca di chi diceva che “il San Giuseppe” non è affare del Comune: lo è eccome! Tanti dei suoi ospiti sono cittadini castelnovesi e non sono certo cittadini di serie B.
Ci sono circa 60 dipendenti (tra quelli alle dipendenze della cooperativa e quelli alle dipendenze dirette della casa di riposo) che vanno ascoltati e tutelati. A loro va riconosciuto il grande lavoro che hanno svolto e stanno svolgendo, ad oggi, per assicurare i servizi e far sì che la struttura sia attiva.
La struttura ha i numeri ed i requisiti per proseguire l’attività; ciò è altresì avallato dal verbale della commissione di vigilanza dell’Asl To5 che martedì 14 gennaio 2025 ha constatato che i servizi sono decisamente migliorati rispetto al passato ed il merito non può che essere attribuito alla cooperativa Leone Rosso, ditta appaltatrice dei servizi ed ai lavoratori dipendenti. Quindi, invece di denigrare il loro operato, sarebbe meglio elogiarli e ringraziarli!
Detto questo entro la fine di gennaio 2025 procederò a nominare il nuovo consiglio di amministrazione che si insedierà il 21/02/2025; a loro darò il mio appoggio per promuovere la struttura, predisporre un piano di rientro del debito e a sostenere e tutelare le persone che ivi lavorano e gli ospiti che ivi vivono».

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