Partiti in treno a fine luglio 1942 dalla stazione ferroviaria di Asti, le truppe Alpine avevano raggiunto il 2 settembre il fronte di Bolschoj; il 1° novembre furono inviati nella linea difensiva sul Don. Qui per don Monchietto iniziò un lungo periodo dedicato al soccorrere non solo spiritualmente i tanti feriti e a seppellire i morti: le battaglie di Postojakyi del 9 gennaio 1943 e quella successiva di Nikolajewka furono le più terribili e gli Alpini della Tridentina riuscirono a rompere l’accerchiamento russo. Don Antonio venne tradotto prigioniero nel terribile campo di concentramento tedesco di Deblin Irina, in Polonia, ove fu di enorme beneficio per gli internati, molti dei quali si salvarono da morte sicura grazie ai suoi interventi, facilitati dalla buona conoscenza della lingua tedesca.
La commemorazione dal 2020 è riconosciuta manifestazione sezionale dall’Ana di Asti, che sarà presente con il proprio direttivo. Alle 10 il ritrovo in piazzale Obert per l’alzabandiera, quindi 10.30 nella chiesa parrocchiale di Santa Maria della Consolazione sarà celebrata la messa animata dal coro Ana Valle Belbo, durante la quale saranno ricordati don Monchietto, il capogruppo Luciano Vai e gli alpini andati avanti. Al termine gli alpini si recheranno in corteo al cimitero per deporre omaggi floreali alle tombe del parroco e dello storico capogruppo e infine al monumento all’Alpino in piazza Giordano. La manifestazione si concluderà con il pranzo conviviale presso il ristorante Cannon d’Oro (prenotazioni al 333 9911470).