Ancora sgomenti i colleghi dell’ex Catasto che questa mattina hanno assistito alla tragica scomparsa dell’ingegner Piermassimo Pavese.
Pavese, che da oltre 25 anni lavorava per l’ufficio nel quale ricopriva il ruolo di funzionario, è stato stroncato da un grave malore. Nonostante i primi tentativi di rianimazione attuati dai colleghi in attesa dell’arrivo dei soccorritori, non è stato possibile, per medici e infermieri, salvargli la vita.
Per tutti “Massimo”, aveva 52 anni e quello all’Agenzia del Territorio non era il suo unico impegno lavorativo; da anni era docente universitario; ha tenuto lezioni all’università di Alessandria, al Politecnico di Torino, all’Università di Pavia e ha tenuto numerosi corsi di formazione presso l’Agenzia del Territorio ed è stato chiamato a far parte di commissioni nazionali su temi inerenti l’organizzazione e le valutazioni catastali tanto per citare le cose principali.
Ingegnere chimico aveva sempre approfondito gli studi di diritto ed economia delle istituzioni con numerosi corsi di alta formazione sul governo del territorio e il management delle Smart cities.
Fra le numerose qualifiche che gli sono state riconosciute anche quella di esperto ad alto livello di specializzazione nelle materie di competenza dell’Autorità dei trasporti al profilo economico finanziario.
Iscritto all’Ordine degli ingegneri della provincia di Asti, ne è stato sia presidente che vicepresidente ed ha ricoperto cariche in seno alla federazione regionale e al consiglio nazionale.
Era anche giornalista pubblicista per aver pubblicato su numerose riviste specializzate e su La Nuova Provincia.
Ma Massimo era anche un uomo di grande cultura, con passione per la letteratura, l’arte, la storia, il cinema. Era stato tra i fondatori di Astinnova e faceva dell’aggiornamento politico e amministrativo locale e nazionale una sua cifra e i suoi amici potevano godere delle conversazioni originate dalla sua brillante mente.