Stabilita una nuova organizzazione del lavoro su tre turni con una riduzione della maggiorazione retributiva per gli operai impegnati sul turno di notte, così come previsto dal contratto nazionale,
Stabilita una nuova organizzazione del lavoro su tre turni con una riduzione della maggiorazione retributiva per gli operai impegnati sul turno di notte, così come previsto dal contratto nazionale, la proprietà O/Cava ha deciso di compensare la perdita economica per i suoi dipendenti con gettoni di presenza. Fino allo scorso aprile, una quarantina di dipendenti della fonderia di Ferrere lavorava esclusivamente sul turno di notte, con una maggiorazione retributiva del 55%, secondo quanto stabilito da un vecchio accordo interno finalizzato a incentivare la disponibilità dei lavoratori. All’aumentare delle richieste dei dipendenti di poter lavorare anche di notte, l’azienda ha attivato una turnazione che prevedeva, per alcuni, tre mesi di lavoro notturno e uno di lavoro diurno.
Un gruppo di lavoratori si è rivolto al sindacato sostenendo troppo pesante la nuova turnazione, l’azienda è stata portata davanti allo Spresal e l’accordo interno è decaduto in favore del contratto nazionale con lavoro su tre turni e maggiorazione retributiva al 35%. «I delegati sindacali avrebbero dovuto proseguire il dialogo con l’azienda, invece sono corsi allo Spresal mettendo fine a un accordo interno per noi economicamente più favorevole», lamentano gli operai. «Ora la proprietà offre un gettone di presenza di 12,50 euro per i lavoratori impegnati sul turno di notte e un gettone di 20 euro per chi scalda i forni la domenica sera. Troppo poco. Per il turno della domenica, non previsto da contratto nazionale per le aziende che non lavorano a ciclo continuo, chiediamo un gettone di 50 euro, oppure di non vuotare i forni, mantenerli in temperatura e posticipare l’inizio turno dalle 21 alle 3».
«A seguito della segnalazione fatta allo Spresal è stata necessaria una riorganizzazione del lavoro su tre turni per un centinaio di dipendenti, con la conseguente decadenza degli accordi precedenti e l’applicazione di quanto previsto dalla normativa anche per gli aspetti retributivi», spiega Mario Irace, Responsabile risorse umane O/Cava. «Chiaramente – prosegue – la nostra volontà non è quella di penalizzare i lavoratori e nemmeno di fare efficienza riducendo le retribuzioni. Abbiamo quindi deciso di erogare gettoni di presenza supplementari alla maggiorazione prevista da contratto, avvicinandoci alle preesistenti maggiorazioni del 55% e, in alcuni casi, superandole. Ci siamo inoltre impegnati, allo scadere di un periodo di prova di sei mesi, utile all’azienda per valutare l’impatto della nuova organizzazione del lavoro in termini di qualità, assenteismo, produttività, dovuti, per esempio, allo spostamento delle professionalità su tre turni, a incrementare il valore dei gettoni, portandoli da 12,5 a 15 euro e da 20 a 25 euro».
«Per quanto riguarda, invece, il turno notturno sulla domenica, non siamo perfettamente in linea con quanto sostengono i lavoratori. La nostra azienda ha per suo core business la fusione ed è dunque riconducibile ai settori metalmeccanico e siderurgico, dov’è prevista la continuità del funzionamento degli impianti. Questione, tra l’altro, già oggetto di controlli puntuali da parte degli Enti preposti in relazione al contesto urbano in cui si inserisce lo stabilimento».
Marzia Barosso