Un piano regolatore che tuteli le piante da tartufo «onde prevenirne ed evitare labbattimento selvaggio». Guarda avanti lAssociazione Trifulao di Canelli che, domenica scorsa, ha celebrato
Un piano regolatore che tuteli le piante da tartufo «onde prevenirne ed evitare labbattimento selvaggio». Guarda avanti lAssociazione Trifulao di Canelli che, domenica scorsa, ha celebrato lannuale incontro presso il ristorante San Marco di Canelli. Una settantina gli intervenuti, tra i quali i rappresentanti di altri sodalizi del settore in arrivo da Alba, Bergamasco, Santo Stefano Belbo, Neive, Incisa, Genova, Montegrosso, Mombercelli e Acqui. Piercarlo Ferrero, padrone di casa e presidente dellassociazione di cercatori canellesi, ha messo il dito sulla volontà di «perseguire i nostri obiettivi» nonostante lannata scarsa.
Obiettivi che il presidente ha sintetizzato nella «tutela e la salvaguardia del territorio del nostro tartufo bianco, il costante rinnovo, la gestione e il miglioramento delle tartufaie e il recupero del patrimonio arboreo tartufigeno». Menzione a parte merita un argomento che, da anni, sta a cuore ai trifulau: la libera ricerca. «Ci battiamo per una cerca senza vincoli di riserve private né inibizione alle aree da tartufo. Siamo tra quelli che credono in questa filosofia e la portiamo avanti».
Al sindaco Marco Gabusi la richiesta, dopo i ringraziamenti per il supporto ricevuto con la tartufaia didattica, per unattenzione particolare al mondo dei trifulau, sentinelle del territorio, «consultando lassociazione per ogni necessità» evitando interventi indiscriminati «che creano danni irreparabili a tutto lecosistema». Piercarlo Ferrero, in chiusura, ha annunciato per giovedì 17 marzo un convegno, al salone della Cassa di Asti, sulla tartuficultura e mantenimento del territorio. Relatore Edmondo Bonelli, agronomo, enologo e dottore in Scienze dellalimentazione. «Un momento di riflessione per tutti: dagli agricoltori ai vignaioli a coloro che hanno a cuore il nostro territorio».
Giovanni Vassallo