La vittoria è il traguardo di ogni sportivo, raggiungerla col bel gioco il sogno di chiunque. Sarà per questo che lAsti del 201011, pur non riuscendo a tagliare il traguardo in serie D da
La vittoria è il traguardo di ogni sportivo, raggiungerla col bel gioco il sogno di chiunque. Sarà per questo che lAsti del 201011, pur non riuscendo a tagliare il traguardo in serie D da campione, è rimasto nel cuore e nellimmaginario di tutti come una magnifica espressione calcistica. Non ha trionfato, è arrivato secondo a pari punti con il SaintChristophe, ma si è cristallizzato nellimmaginario collettivo come la squadra biancorossa più bella e spettacolare degli ultimi 30 anni. Il fiero timoniere dei galletti era quello Stefano Civeriati sulla panchina di via Ugo Foscolo per due stagioni e ora protagonista di unambiziosa avventura alla guida dei Giovanissimi nazionali dellAlessandria. Personaggio con la P maiuscola, grande talento da calciatore, tecnico votato al calcio totale, dopo lavventura allAsti non ha sicuramente ricevuto le opportunità lavorative che avrebbe meritato, sino alla chiamata dei grigi. Domani, sabato, i galletti sfideranno alle 14,30 al Fausto Coppi il Derthona (vietato lingresso allo stadio ai residenti ad Asti), in una sorta di match point salvezza: biancorossi e leoncelli sono di certo tra i grandi amori del mister.
Stefano, facciamo un passo indietro e torniamo al 201011. Che ricordi porti con te del secondo posto alle spalle del Cuneo?
«Un percorso stupendo, resta il rammarico di non essere riusciti a vincere. Forse ci avessimo creduto sino in fondo tutti, saremmo riusciti a superare la corazzata di Iacolino. A dicembre eravamo in vantaggio di nove punti e avevo chiesto un ulteriore sforzo alla società per tenere a distanza gli avversari, purtroppo non ci siamo rinforzati ma non è stata colpa di nessuno. Tutti, dirigenti compresi, hanno dato il massimo».
Tra i protagonisti di quellavventura cerano Sala, Agoglia, Tabbia, Isoldi, Colla, Baistrocchi e la storica triade composta da Turello, Piacenza e Chiesa…
«Persone di calcio, i miei collaboratori li sento con piacere spesso, i dirigenti si sono dimostrati seri e competenti».
Lanno successivo decidesti di restare, con qualche titubanza, e con una rosa di qualità inferiore. Le cose non andarono bene, rifaresti questa scelta?
«No, dopo una stagione così per avere motivazioni e fare qualcosa di importante si poteva solo vincere, e così non è stato».
Dopo un secondo posto in D non pensavi di meritare una chiamata importante che invece non è arrivata?
«Non ho ricevuto offerte allettanti sino allopportunità allAlessandria, unavventura stupenda che sto vivendo col massimo impegno. Lesperienza ai grigi non la cambierei con nullaltro al mondo».
Raccontacela…
«Faccio parte di un sodalizio ambizioso e con le idee chiare. Accanto a me ho gente di calcio: i miei 35 anni sui campi, da giocatore e tecnico, mi portano a dire che si può vincere una partita casualmente ma per conquistare successi si passa attraverso le prestazioni. Ai miei ragazzi trasmetto la mia esperienza e il mio passato».
Senti ancora i calciatori biancorossi?
«Eccome, sono in contatto quasi con tutti, a dimostrazione che abbiamo compiuto qualcosa di unico. Recentemente ho fatto una sorpresa a Nohman in diretta tv, durante una trasmissione romana, e lui si è commosso. Poesio, Manasiev, Merzek e tanti altri spesso citano quellanno come uno dei più belli della loro carriera, e questo mi rende orgoglioso».
Cè qualche atleta da cui ti attendevi una carriera migliore?
«Sulle capacità dei senatori non nutrivo dubbi. Sono felice per la crescita di Mogos, mentre mi attendevo un po di più da Incontri, che dice di rendere al meglio solo con me in panchina. Purtroppo, però, ora alleno nel settore giovanile ed è fuoriquota».
Domani cè DerthonaAsti: per chi tiferai?
«Faccio solo lin bocca al lupo a entrambe. Ho portato in D i leoncelli, squadra della mia città, di Asti ho ricordi indelebili, non posso schierarmi. Da due anni non seguo lLND, ma la domenica guardo i risultati. E una sfida tra due squadre in difficoltà, se lAsti farà punti, però, guadagnerà una fetta di salvezza».
Davide Chicarella