Luigi Tona è stato eletto oggi (lunedì) segretario generale della Fim Cisl Alessandria – Asti nel corso del Congresso territoriale svoltosi a Nizza Monferrato.
Classe 1966, iscritto alla Cisl dal 1989, Tona, che riceve il testimone da Salvatore Pafundi, ha costruito la sua esperienza sul campo, iniziando il percorso nel 1992 alla Filca (categoria degli edili) di Cuneo come operatore. Dal 1994 ha ricoperto incarichi di segreteria fino a diventare, nel 2012, segretario generale provinciale della stessa categoria di Asti, ruolo che ha svolto fino al 2020. Successivamente è entrato nella Fim Cisl come Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale (Rlst) e operatore di bacino, contribuendo alla tutela e alla sicurezza dei lavoratori metalmeccanici.
Nel maggio 2024 è stato eletto nella segreteria regionale Fim, con delega sull’Artigianato, e ha guidato con successo un progetto nella zona del Sud Astigiano, un’area con una forte presenza dell’industria enomeccanica, favorendo la sindacalizzazione di numerose aziende. Inoltre, da due anni ricopre il ruolo di coordinatore regionale del Gruppo Sinelec.
Il commento
“Sono onorato – ha affermato Tona – di assumere questo incarico che affronterò con grande senso di responsabilità. La Fim Cisl deve essere un sindacato vicino ai lavoratori, capace di ascoltare, sostenere e offrire risposte concrete. Il mio impegno sarà rivolto a rafforzare la contrattazione di secondo livello, migliorare le condizioni di sicurezza e di benessere nei luoghi di lavoro e valorizzare le professionalità. Il sindacato non è solo un punto di riferimento per i lavoratori, ma anche un elemento chiave per il progresso economico e sociale”.
“Alessandria e Asti, con la loro forte tradizione industriale e manifatturiera – ha continuato – necessitano di una rappresentanza sindacale in grado di garantire i diritti dei lavoratori e, al tempo stesso, favorire un modello di sviluppo sostenibile, basato su occupazione di qualità, innovazione e crescita equa. La nostra sfida sarà quella di promuovere politiche attive del lavoro, sostenere la formazione professionale e favorire un modello industriale che garantisca stabilità occupazionale e condizioni dignitose per tutti i lavoratori. Il sindacato deve essere il motore di un cambiamento positivo, capace di dialogare con le istituzioni, le aziende e le comunità locali per costruire un futuro più equo e sostenibile”.