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I veterinari: «Il fantino sapevadi mettere a rischio il cavallo»
Cronaca

I veterinari: «Il fantino sapeva
di mettere a rischio il cavallo»

All'udienza di venerdì hanno testimoniato anche i due veterinari che hanno stilato la relazione agli atti sul comportamento tenuto dal fantino. «L'animale – scrivono i due veterinari – era

All'udienza di venerdì hanno testimoniato anche i due veterinari che hanno stilato la relazione agli atti sul comportamento tenuto dal fantino. «L'animale – scrivono i due veterinari – era correttamente al canapo al suo posto e con atteggiamento tranquillo, ma immediatamente dopo essere stato spronato in modo violento ha reagito seguendo la sua natura, cioè iniziando lo slancio della corsa senza poter vedere l'ostacolo rappresentato dal canapo ancora alto e in tensione».

Viene spiegato nel dettaglio perchè Mamuthones non poteva accorgersi del canapo tirato. «Il cavallo ha gli occhi posti lateralmente al capo, quindi ha una visione laterale ampia ma con scarso senso della profondità e quella frontale ridotta. Essendo il canapo all'altezza del petto dell'animale il cavallo non può vederlo. Inoltre il paraombre gli impediva la visione degli oggetti posti sotto un certo angolo visivo». A questo si aggiunge che il cavallo non aveva mai partecipato al Palio di Asti e non poteva avere esperienza di questo tipo di partenza con una corda davanti e non all'apertura delle gabbie come in ippodromo.

I veterinari sottolineano che le conseguenze sono state aggravate dal fatto che il fantino reggesse le briglie molto corte con la sola mano sinistra in quanto con la destra impugnava il frustino con cui lo aveva colpito e durante la caduta il fantino ha continuato a tirare le briglie ruotando la testa dell'animale con la rotazione del collo sul quale si è poi scaricato tutto il peso dell'animale provocando la frattura della seconda vertebra cervicale e la lesione del midollo spinale. Conclusione: il comportamento del fantino è stato volutamente improntato al rischio nel tentativo di forzare la partenza al di sopra della sicurezza dell'animale accettando il rischio di procurargli lesioni.

d.p.

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