Ad Asti, i lavori di restauro e risanamento conservativo di Palazzo Ottolenghi per ampliare l’offerta legata alla promozione del territorio astigiano (progetto “Vino e Cultura”), sono stati sospesi, come riportato in una determina dirigenziale, anche se in realtà il termine più corretto sarebbe “rallentati” a causa della mancata erogazione dei finanziamenti da parte della Regione Piemonte. La ditta incaricata di effettuare i lavori, infatti, non abbandonerà il campo per andare altrove, ma d’accordo con il Comune ha definito come procedere nell’incarico tenendo conto della difficoltà economica che si è venuta a creare, non per colpa dell’Ente astigiano.
La notizia dei problemi nell’erogazione dei fondi, ufficializzata con determinazione dirigenziale n. 419 del 24 febbraio, crea un nuovo interrogativo sui tempi del restauro e riapertura al pubblico di Palazzo Ottolenghi i cui lavori sono finanziati con fondi europei Fesr. La Regione Piemonte aveva ammesso l’operazione a contributo, quantificando in 801.268,84 euro l’agevolazione per l’efficientamento energetico e in 2.089.560,57 euro quella per le attività legate a “Vino e Cultura”. Il Comune aveva invece definito un cofinanziamento per la restante quota dei lavori.
Gli stessi erano iniziati il 23 gennaio 2023 e si sarebbero dovuti concludere entro il 9 marzo 2025, dopo un paio di proroghe. Il problema è nato perché, non avendo incassato i soldi previsti dalla Regione, il Comune di Asti non è più in grado di sostenere ulteriormente l’anticipazione delle spese, in attesa dell’erogazione delle quote di acconto da parte della Regione. Ad oggi l’amministrazione comunale ha provveduto al pagamento dei lavori eseguiti fino al 31 dicembre 2024.
Al momento, non è possibile prevedere quando i lavori potranno riprendere a pieno ritmo, ma gli uffici comunali sono fiduciosi che dopo l’approvazione del Bilancio regionale si possa arrivare allo sblocco delle erogazioni previste per evitare, così, non solo che il Comune abbia un possibile scoperto di circa 4 milioni di euro, ma anche per rispettare il cronoprogramma dei lavori il cui termine è previsto entro l’estate.
«L’obiettivo principale, al termine dei lavori dei due lotti – aveva spiegato il sindaco Maurizio Rasero – sarà ridare vita ad una dimora gentilizia cercando da una parte di riproporre gli ambienti e gli arredi dell’epoca e, dall’altra, di offrire spazi consoni per l’organizzazione di eventi, manifestazioni e attività di valorizzazione del patrimonio culturale ed enogastronomico del territorio astigiano, con lo scopo di potenziare la già ricca e qualificata offerta turistica astigiana volte ad accrescere le capacità della città, sia dal punto di vista culturale sia dal punto di vista funzionale».
[nella foto il cantiere di Palazzo Ottolenghi in una foto di repertorio]