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La nonna racconta
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La nonna racconta

Chiacchierando con la nonna, ho appreso notizie interessanti sulle abitudini del passato. La società di oggi rispetto a 70 anni fa è cambiata tantissimo. I bambini di allora non conoscevano né la

Chiacchierando con la nonna, ho appreso notizie interessanti sulle abitudini del passato. La società di oggi rispetto a 70 anni fa è cambiata tantissimo. I bambini di allora non conoscevano né la televisione, né il cellulare, (oggetti che noi ormai utilizziamo quotidianamente), i giochi erano molto semplici: una bambolina di pezza o un pallone. Il tempo  libero si trascorreva all’aperto insieme ai coetanei e i genitori non sorvegliavano. I giochi che si facevano all’aperto erano nascondino, la partite e pallone, mosca cieca, ruba bandiera… tutti giochi dove si doveva correre e muoversi velocemente.

I bambini non erano viziati, anzi erano molto più ubbidienti e rispettosi. La merenda di solito era costituita da pane e olio oppure da pane e burro, le merendine non esistevano e la massima prelibatezza erano i biscotti (turcet). La domenica si trascorreva andando al mattino a messa e giocando all’ oratorio dalle suore nel pomeriggio. Le feste erano molto più sentite e i regali che si potevano ricevere erano molto semplici, ma fatti col cuore e con l’affetto. I vestiti erano pochi, il cappotto, ad esempio, veniva passato tra i fratelli e le scarpe possedute erano solo 2 paia, uno per inverno, uno per l’estate.

Le macchine in circolazione erano pochissime e si andava quasi sempre a piedi o in bicicletta. Per andare in città si prendeva la corriera. Dopo le elementari o le medie (non obbligatorie) si iniziava con  attività per imparare il mestiere e poi si iniziava a lavorare (il lavoro c’era per tutti). Le prime televisioni sono apparse nei locali pubblici, dove le persone di radunavano per seguire i primi spettacoli; i frigoriferi sono entrati nelle case solo dopo gli anni ‘50. Per  telefonare si utilizzavano i telefoni pubblici all’interno delle cabine, con dei gettoni appositi e spesso c’era la fila per telefonare.

I bambini oggi neanche si immaginano la vita dei nostri nonni, sicuramente per molti molto povera di oggetti, ma spesso ricca di amore e felicità.

Valentina Valpreda – Classe 2° A Brofferio

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