Prosegue Brusa: «Disporre di una pista di addestramento vorrebbe dire avere contatti più frequenti con fantini e proprietari e per gli appassionati vedere all’opera le accoppiate poi chiamate a scendere in pista. Perché, non scordiamocelo mai, la corsa la fanno i cavalli ed i fantini: ben vengano le iniziative organizzate dai Comitati nell’orbita dell’evento, ma la passione, la cultura paliesca e le emozioni sono situazioni legate ai cavalli e a chi li monta. Ed ecco la necessità di disporre di una pista, utilissima qualora vi fosse stata la possibilità di avere lo Straordinario. Straordinario però non in versione ridotta, come paventato in un primo tempo, quando un’opzione prevedeva la disputa della corsa a inizio giugno senza però alcuni momenti imprescindibili: presentazione dei fantini, mercatino e sfilata dei bambini. Palio non vuol dire pensare in piccolo, bensì crescere. Chiuso il capitolo delle corse allo stadio, una nuova struttura idonea sarebbe indispensabile punto di riferimento per i 21 Comitati partecipanti alla corsa.»
Evento
- Franco Zampicinini