«Il sindaco Maurizio Rasero, in qualità di autorità sanitaria locale, deve attivarsi urgentemente nei confronti dell’Asl astigiana e della Regione Piemonte affinché venga garantito a tutti i malati cronici non autosufficienti il diritto alla quota sanitaria del ricovero in Rsa».
E’ la richiesta contenuta nell’ordine del giorno presentato nei giorni scorsi dai consiglieri comunali Vittoria Briccarello e Mauro Bosia (Uniti si può), che interviene sul problema di cui ha parlato anche “La nuova provincia”. Ovvero, il fatto che 551 anziani nell’Astigiano sono in attesa che venga riconosciuta loro metà della retta mensile – pari a circa 3mila euro in totale – che pagano come ospiti di una Rsa. Nel caso di persone non autosufficienti che hanno diritto alla convenzione con l’Asl in base al punteggio dell’Unità di valutazione geriatrica, infatti, la retta viene divisa a metà: la quota sociale a carico dell’anziano (o del Comune/consorzio, in maniera parziale o totale, se la persona non ha un reddito sufficiente); e la quota sanitaria che spetta appunto all’Asl.
Il commento di Vittoria Briccarello
«Se stiamo ancora parlando di un sistema sanitario pubblico – commenta Vittoria Briccarello – non è possibile che sia negato, di fatto, l’inserimento in una Rsa ad un paziente non autosufficiente. Nel concreto, infatti, tante famiglie rinunciano al supporto di una Rsa in quanto non possono permettersi di pagare la retta intera. Come gruppo “Uniti si può” chiediamo che il sindaco Rasero si faccia promotore di due richieste. Innanzitutto l’aumento di fondi a favore della non autosufficienza, per garantire a tutti la possibilità di ricovero in Rsa. Quindi la modifica dei due parametri che determinano l’accesso alla quota sanitaria dell’Asl, ovvero la condizione clinica e la situazione socio-economica. Secondo noi deve essere presa in considerazione solo la valutazione clinica, e non l’Isee, per evitare che vengano lasciate in difficoltà famiglie con casi gravi di non autosufficienza, ma non considerate in una situazione economica così grave da aver diritto alla quota dell’Asl. La valutazione socio-economica, al contrario, dovrebbe solo servire a stabilire se l’anziano ha diritto ad un aiuto per pagare la quota sociale della Rsa».
Nella foto, in primo piano, i consiglieri Bosia e Briccarello