Nell’ambito del progetto di cooperazione internazionale “Reti al Lavoro”, finanziato da Aics e promosso dalla Regione Piemonte, dal Comune di Asti e dal Comitato Pavia-Asti-Senegal, sono state presentate le attività svolte e l’evento conclusivo. Tra i presenti il sindaco Maurizio Rasero, l’assessore regionale all’Emigrazione Maurizio Marrone, l’assessore ai Servizi Sociali Eleonora Zollo, l’assessore ai Servizi Demografici Giovanni Boccia, il responsabile Settore Relazioni Internazionali della Regione Davide Gandolfi, il vicepresidente Comitato Pavia-Asti-Senegal Cesare Quaglia e il dirigente Settore Politiche sociali Roberto Giolito.
«Quando avvengono sinergie a più livelli – sottolinea Rasero – i risultati arrivano; attualmente sono in corso alcuni cambiamenti tecnici che stiamo valutando, ma è nostra intenzione continuare a dare sostegno all’iniziativa che da anni sta andando avanti». Anche l’assessore Marrone ha espresso l’apprezzamento della Regione: «Nel panorama piemontese, – racconta – Asti vanta una tradizione molto importante di progetti che hanno avuto continuità nel corso degli anni e che rafforzano la cosiddetta “diplomazia dei campanili”, cioè diplomazia locale che varca i confini nazionali, progetti che dovrebbero essere più valorizzati, strumento di prevenzione dello sfruttamento e dell’immigrazione irregolare». Iniziative che hanno favorito l’occupazione e lo sviluppo locale a Coubalan.
Dal canto suo l’assessore Zollo ha confermato che i Servizi Sociali del Comune sono da sempre impegnati nelle attività di inclusione. «Questo progetto – commenta – non è solo un’opportunità, ma un importante segnale di cooperazione». L’assessore Boccia, data anche la profonda conoscenza che ha di quei luoghi, ha precisato che «in genere quando si parla dell’Africa si pensa a problemi come la malaria o la fame mentre il vero problema è la devastante corruzione della classe politica». Quindi ben vengano progetti come “Reti al lavoro” che contribuiscono allo sviluppo inclusivo e sostenibile offrendo opportunità lavorative a giovani e donne.
«Essere qua non sarebbe stato possibile senza un supporto politico, – afferma Davide Gandolfi – il “Progetto Reti” è stato un salto di qualità perché raccoglie numerosi partenariati, è riconosciuto come un’eccellenza ed è spesso preso da esempio». Tramite il progetto sono state formate 75 persone (tra giovani e donne) tramite corsi nei settori dell’ortocoltura, avicoltura, artigianato ecc.. «Sono stati realizzati 5 Centri Servizi, – elenca Gandolfi – avviate 42 start-up che hanno coinvolto 174 persone», ma anche finanziate 6 borse lavoro, fatti forum a Torino e a Thies e un seminario a Louga. «È una collaborazione tra territori – ha rimarcato Quaglia – iniziata oltre 20 anni fa tramite Asiap e che trovò opportunità con una legge regionale di cui fu promotrice la compianta Mariangela Cotto».
Prossimo appuntamento il 7 aprile, al Cpia 1, per un workshop intitolato “Asti-Coubalan: Reti al lavoro”, un’occasione di confronto, discussioni e ascolto.
[nella foto la presentazione del progetto cooperazione internazionale “Reti al Lavoro”]