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Sulle colline di Don Bosconasce il Birrificio dei Santi
Economia

Sulle colline di Don Bosco
nasce il Birrificio dei Santi

All'ombra del cupolone della basilica di San Giovanni Bosco ai Becchi (nel senso letterale, visto che si trova a qualche decina di metri di distanza), la passione per la birra si è trasformata in

All'ombra del cupolone della basilica di San Giovanni Bosco ai Becchi (nel senso letterale, visto che si trova a qualche decina di metri di distanza), la passione per la birra si è trasformata in un piccolo ma significativo progetto economico. A dare anima a tutto questo è un giovane dirigente, Marco Agagliate, che sotto quella stessa ombra del cupolone è nato e vissuto.

Marco, 35 anni, laureato in economia e commercio, responsabile di controllo industriale in una grande azienda, ha cominciato a coltivare l'idea di produrre birra come singolare metodo antistress. Poi, da quattro anni a questa parte, dopo un percorso da autodidatta e il sostegno della moglie Simona, ha tradotto le competenze acquisite lavorando alla realizzazione del microbirrificio artigianale nella casa di famiglia. Negli stessi locali in cui un tempo era ospitata la stalla, hanno preso posto prima le rotative del padre tipografo, Mario, poi una piccola falegnameria e oggi le attrezzature del microbirrificio.

Superfluo dire che tutto il progetto è stato ispirato all'eccezionalità del luogo, a due passi dal luogo natio di San Giovanni Bosco. E così è nato il "Birrificio dei Santi" e le tre prime tre linee di prodotte si chiamano St. John, St. Joseph e St. Louis. La prima, St. John, va da sè, è dedicata a San Giovanni Bosco e alla tradizione trappista nel mondo delle birre: «E' una birra un po' più impegnativa, da meditazione, da gustare con calma. St. Louis è dedicata ad un duca tedesco e al suo editto sulla purezza della birra mentre St. Joseph è un omaggio all'inventore della pilsner».

Il logo del birrificio è molto semplice, pulito e richiama anch'esso le tradizioni: tre spighe di orzo in un arco in mattoni crudi che è lo stesso, recuperato e restaurato, che fa bella mostra di sè all'interno dei locali di produzione. Attenzione al territorio anche nella scelta dei fornitori che hanno condiviso questo sogno nel cassetto di Marco. Se, da una parte, era imprescindibile la scelta di far arrivare i malti dai migliori produttori tedeschi, dall'altra le attrezzature sono state acquistate a pochi chilometri da lì, all'Officina Matta di Moriondo. Accurata anche la scelta del design delle bottiglie, in due formati (da 33 e 75 cl) che si differenziano nettamente da quelle industriali.

La qualità è assicurata anche dalle piccole quantità prodotte (l'autorizzazione è attestata per 4 ettolitri al mese) senza l'uso di conservanti. «Le nostre birre non sono filtrate nè pastorizzate – spiega ancora Marco Agagliate – sono ad alta e bassa fermentazione e sono disponibili sia in bottiglia che in fusto per i locali di somministrazione dotati di spillatori». La produzione delle prime bottiglie è di Natale e dunque è ancora presto per parlare di sbocchi di mercato, ma vista la piccola quantità, per ora si può prevedere una diffusione sul territorio vicino in negozi, locali e attraverso la vendita diretta nel birrificio dove sono previste visite e degustazioni. Info birrificiodeisanti@gmail.com

Daniela Peira

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