Arriverà in aula lunedì il Bilancio preventivo 2016, e le pratiche ad esso collegate, per una discussione fiume che proseguirà anche nelle giornate di martedì 23, mercoledì 24, giovedì 25,
Arriverà in aula lunedì il Bilancio preventivo 2016, e le pratiche ad esso collegate, per una discussione fiume che proseguirà anche nelle giornate di martedì 23, mercoledì 24, giovedì 25, venerdì 26 ed eventualmente, lunedì 29 e martedì 1° marzo. Il sindaco Brignolo ha annunciato i punti salienti del documento finanziario che, precisa, «riduce per la prima volta la pressione fiscale sui cittadini astigiani».
Via la TASI sulla prima casa, con un risparmio di circa 2 milioni di euro per le tasche dei cittadini; invariate le tasse e le tariffe locali (mense, asili, bus) «mentre – aggiunge il sindaco – per la prima volta nella storia della città, la tassa rifiuti scenderà, seppure poco: circa il 3% per i negozi, uffici e attività produttive e circa lo 0,5% per le case di abitazione». Il Comune accenderà anche nuovi mutui per finanziare investimenti: «I 2 milioni di euro del 2015 – aggiunge il sindaco – saliranno nel 2016 a 2 milioni e 600 mila euro». Ma sulla tassa rifiuti scoppia l'ennesima querelle con il Movimento 5 Stelle. La situazione è nota: nel 2013 emerge una grave criticità sui conti della tassa rifiuti, con circa 13 milioni di euro di crediti non ancora riscossi o di difficile esigibilità, fin dal lontano 2004.
Per mettere in sicurezza i conti, l'amministrazione ha deciso di disporre un accantonamento di fondi di circa 800.000 euro all'anno così da creare un tesoretto che riuscirà a coprire, anno dopo anno, i crediti inesigibili o che lo diventeranno. E' anche per questo motivo che la tassa rifiuti di Asti è molto più alta che in altre città, come più volte denunciato dal gruppo consiliare pentastellato. «Il sindaco ha detto che per la prima volta nella storia della città la tassa rifiuti scenderà, seppur di poco – commentano i consiglieri Davide Giargia e Marcella Serpa – Questa affermazione si basa su una mera operazione contabile, che riduce i costi della tassa solo sulla carta, e il trucco va svelato ai cittadini».
I cinque stelle spiegano che il prospetto economico del 2016 mostra effettivamente un calo di 200 mila euro dei costi del servizio, «che passa da 18.350.000 euro del piano economico previsto per il 2015 a 18.050.000 del pef previsto per il 2016. L'analisi dei documenti, però, evidenzia che i costi concretamente spesi per il servizio (quelli di gestione, amministrativi e di accertamento) aumentano, da 14.670.356 euro (costi operativi piu costi comuni del 2015) ai 14.860.623 indicati nel Bilancio di previsione 2016, con un aumento di circa 190.000 euro. Il sindaco si è limitato a spalmare l'accantonamento annuo sui crediti di difficile esigibilità (oltre 10 milioni di euro, quelli vantati da Asp e Comune) su 13 anni per Asp e su 18 per il Comune, anziché rispettivamente sui 9 e 14 anni del 2015. I costi sulla carta diminuiscono – concludono Giargia e Serpa – solo perché gli importi vengono diluiti su un periodo di tempo più lungo. Già che c'era, per guadagnare più consensi, avrebbe potuto spalmarli su 100 anni».
I consiglieri pentastellati annunciano quindi battaglia in aula sottolineando che «la tassa rifiuti è diventata socialmente insostenibile».
Riccardo Santagati