Alla fine, come volevasi dimostrare, «i lavori delle opere di urbanizzazione» (come sono stati definiti dall’amministrazione comunale) che lunedì sera si sono svolti in corso Savona, davanti al terreno dell’ex Mulino, non erano altro che quelli di abbattimento dei famosi sette platani finiti al centro di una vivace querelle tra Comune e ambientalisti. Gli esponenti del Circolo SEquS hanno cercato fino all’ultimo di fermare il taglio degli alberi facendo pervenire, lunedì pomeriggio, una diffida legale al Comune e alla sede centrale di Lidl (che nell’area dell’ex Mulino avrà il suo nuovo supermercato).
Una richiesta di sospendere il taglio, a firma dell’avvocato Virginia Cuffaro di Torino, con la quale i verdi chiedevano di effettuare «una controperizia in merito allo stato vegetativo e fitostatico dell’alberata da parte di un tecnico incaricato». Una possibilità che alle ore 22.30 di lunedì è definitivamente sfumata quando gli operai, circondati da un notevole numero di poliziotti, carabinieri e agenti della polizia municipale, hanno acceso le motoseghe e i mezzi meccanici per iniziare il taglio dei platani. Ad accompagnare i lavori è stata una pioggia battente che comunque non ha impedito di terminare l’opera.
Ci sono voluti meno di 50 minuti per tagliare i sette platani e solo l’ultimo, il più vicino all’ingresso del cantiere, ha richiesto una maggiore attenzione e anche una sorta di imbrigliatura per gestire la caduta controllata. Testimoni sgomenti del taglio delle piante sono stati gli ambientalisti, circa una decina, giornalisti e alcuni curiosi che hanno realizzato delle dirette video sui social e scattato foto per immortalare il momento.
Ora che i platani non ci sono più, la battaglia di chi ha cercato di salvare le piante, anche tramite uno sciopero della fame durato 8 giorni, si sposterà in Procura dal momento che è stata annunciata l’intenzione di procedere legalmente contro l’amministrazione comunale e contro tutti coloro che i verdi considerano essere responsabili per la fine delle piante, ritenute sane. L’intenzione di SEquS è quella di chiedere i danni quantificati in migliaia di euro per ogni platano abbattuto.
[foto Ago]
10 risposte
DALLE FOTO ERANO SANI,come quelle persone,che,hanno passato una vita intera a difendere i diritti comuni,magari hanno combattuto per la libertà, per la Nostra libertà, e poi forse,solo perché nel momento sbagliato,nella città sbagliata….immaginate
CHE INGIUSTIZIA!
Peccato. Non ho parole. Dei così grossi e bei platani che bella ombra che facevano quando in estate fa così caldo.
Brutto l’ossigeno che respiriamo e che loro ci regalano assorbendo CO2, brutta l’ombra che ci offrono mitigando il surriscaldamento ambientale, brutta la biodiversità che le loro fronde ospitano garantendoci una vita migliore. Viva Trump, viva Bolsonaro, distruggiamo tutto ciò che impedisce una crescita infinita ed il futuro ci sorriderà!
Sono basita. Un atto di prepotenza che spero gli astigiani possano ricordare… Anche se credo che questi anni di degrado della città vorremo dimenticarli. Io personalmente sono molto rattristata dalla condotta del sindaco e dell’amministrazione. Un atto di prepotenza mai visto negli altri comuni. Ma Asti ormai è abituata a tutto
Quelle immagini del platano abbattuto con il cuore rosa fa pensare che lì dentro c’era la vita. Peccato. Tutto per costruire l’ennesimo supermercato.(neanche italiano.) che causerà anche la chiusura di altri negozi astigiani. Sembra impossibile che sia stato dato questo permesso. Sono sgomenta.
Che vergogna! Fate pietà. Io non comprerei nemmeno uno spillo da questo supermercato, deve fallire, sperando che gli abitanti del posto non dimentichino presto l’accaduto.
E poi tutti questi supermercati sono proprio necessari? Già! Ora si fanno le gite domenicali nei centri commerciali, invece che nella natura, al mare, in campagna….sempre più lontani dalle nostre origini. Ci siamo persi.
Attonita, addolorata, ma purtroppo affatto stupita da questo epilogo. Ho visto lo scempio entrando in città stamane e mi è venuto un tutto al cuore. Avevo sperato che chi doveva decidere si mettesse una mano sulla coscienza (e sul cuore), ma si sa che chi visse sperando….
Erano alberi sani e nessuna somma potrà mai ristorare il danno.
L’assurdità è il fine di questo scempio.
Tra un anno saremo poi qui a commentare il traffico caotico che si verrà a creare in quell’area già congestionata oggi.
non tutti erano sani
Sono dei maledetti tagliare piante centenarie e sane…….