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Consegnata la bandiera

Moncalvo entra nella rete nazionale “Città dell’olio”

È il secondo Comune piemontese a far parte del progetto che punta a rilanciare l’olivicoltura
Simbolico “taglio del nastro” nella città di Aleramo (foto): Moncalvo è entrata ufficialmente a far parte della rete nazionale delle “Città dell’olio”. La cerimonia di consegna della bandiera, tenutasi presso il teatro civico, ha visto la partecipazione di autorità locali, esperti del settore, produttori, chef, giornalisti e studenti, celebrando un’importante tappa per il territorio, la cultura agricola e l’olio piemontese. «Siamo particolarmente felici di questo ingresso», ha dichiarato Michele Sonnessa, presidente dell’associazione nazionale “Città dell’olio”, sottolineando come questo riconoscimento rappresenti la rinascita di una coltura che il Piemonte ha conosciuto nei secoli passati. Dopo Olivola, Moncalvo diventa il secondo comune piemontese a entrare a far parte di un progetto che punta a rilanciare l’olivicoltura nella regione, grazie a un clima oggi più favorevole e alla passione degli agricoltori locali.

Durante l’evento, è stato presentato il “Percorso dell’Olio del Monferrato”, un progetto che mira a creare una rete tra produttori, ristoratori, botteghe e strutture ricettive, valorizzando l’olio locale e il paesaggio monferrino. Questo progetto si inserisce all’interno delle “Strade del Vino e del Cibo Astesana”, un’iniziativa che punta a unire le eccellenze locali in una proposta turistica, culturale e gastronomica integrata.

Il sindaco Diego Musumeci ha espresso soddisfazione per il riconoscimento, sottolineando come questo premio premi l’identità del territorio e il lavoro degli imprenditori locali. All’esterno del teatro, sotto i portici del centro storico, si è svolta una degustazione di oli locali e prodotti tipici, tra cui vini, carni e dolci monferrini. Gli stand dei produttori hanno rappresentato un’occasione per far conoscere le eccellenze locali, rafforzando il legame tra agricoltura di qualità e paesaggio. Moncalvo diventa da oggi un punto di riferimento per l’olivicoltura piemontese, unendo tradizione e innovazione in un percorso di valorizzazione sostenibile. Il riconoscimento porta con sé nuove prospettive per la valorizzazione dell’olivicoltura come elemento distintivo della cultura locale, accanto alla storica tradizione vitivinicola – che ha da poco visto la cantina sociale “Sette Colli” raggiungere l’importante traguardo dei 65 anni di vita – e al centro di una rete di comuni limitrofi che saranno partecipi del successo.

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