Il gruppo consiliare del Partito Democratico ha lanciato l’ennesimo attacco all’amministrazione comunale in merito alla gestione della raccolta differenziata e, in particolare, sugli ultimi dati “statistici” del sistema di raccolta verticale. Secondo il Pd, i dati sulla qualità della differenziata evidenziano un «fallimento di questa sperimentazione», con conseguenze negative sia per l’ambiente sia per le tasche degli astigiani. Commentando la risposta a un’interpellanza, avuta dal sindaco Rasero, il Pd ha reso noti anche i dati di Gaia, la società che gestisce gli impianti dove confluiscono i rifiuti differenziati raccolti dall’Asp.
Il quadro che emerge, secondo i democratici, è di un «progressivo peggioramento» della qualità complessiva della raccolta differenziata, soprattutto per quanto riguarda plastica e lattine. Nel 2024, tra il primo e il secondo semestre, la percentuale di “rifiuti estranei” (materiale non riciclabile conferito nei contenitori) ha raggiunto il 20,4%. Un dato allarmante se confrontato con il 10,8% registrato nel 2014, dieci anni fa. Il superamento della “soglia critica” del 20%, sottolineano dal Pd, non è solo una questione ambientale ed ecologica, ma ha anche «ripercussioni economiche dirette sui cittadini, portando a un aumento della Tari, già considerata tra le più care d’Italia».
I quartieri più critici
L’analisi dei dati per quartiere attribuisce la causa principale di questo peggioramento proprio all’introduzione della raccolta verticale al posto del porta a porta. Nel secondo semestre del 2024, in tutte le zone dove si sperimenta la raccolta verticale, la soglia critica del 20% di materiale estraneo è stata sempre superata, raggiungendo picchi preoccupanti come il «53,5% nella zona sperimentale di corso Torino nel secondo semestre 2024, contro il 30% del primo semestre». Al contrario, nelle zone dove è rimasto in vigore il sistema “porta a porta”, la qualità della differenziata si mantiene alta, con una percentuale di errore nel conferimento ferma al 2,3% nel centro storico.
I consiglieri di minoranza Miravalle, Sutera, Ferlisi e Vercelli sottolineano, inoltre, come, storicamente, «solo 3 o 4 zone della città superavano la soglia del 20%, e nessuna superava il 30%. Oggi, con la raccolta verticale e le “campane aperte” (bidoni non controllati), ben 7 zone su 15 superano il 20%».
Il “giudizio” preoccupante del Corepla
Molto preoccupante per il Pd è il giudizio del Corepla, il Consorzio nazionale per il riciclo degli imballaggi in plastica. La normativa prevede che il sistematico superamento della soglia del 20% di rifiuti di scarsa qualità comporti «danni economici per i Comuni», con la perdita di premialità e il possibile riversamento dei costi sui cittadini attraverso la Tari. Nel 2024, Corepla «avrebbe certificato una pessima qualità della raccolta differenziata in tutte le zone a raccolta verticale, – continuano dal Pd – con un peggioramento medio del 20% e nelle zone con bidoni aperti, con un peggioramento medio del 30% rispetto al porta a porta».
La replica del sindaco Rasero
Prendendo posizione sui dati della raccolta verticale, il Pd riporta anche la risposta all’interpellanza ottenuta dal sindaco Maurizio Rasero il quale conferma la volontà di «proseguire con la sperimentazione della raccolta verticale», con l’obiettivo di estenderla a tutta la città entro settembre 2026. Il sindaco ha dichiarato che l’amministrazione sta monitorando la situazione relativa alle “campane aperte” e ha sottolineato l’impegno interno per migliorare il servizio e aumentare la consapevolezza dei cittadini. Viene inoltre evidenziata la convinzione che il passaggio a una tariffazione puntuale potrà incentivare i cittadini ad una maggiore attenzione nella selezione dei rifiuti. «Il fattore economico – precisa Rasero – porterà il cittadino a prestare maggiore attenzione al lavoro di suddivisione del rifiuto, laddove, fino ad ora, si era basato solo sul puro senso civico». Per l’assessore all’Ambiente e presidente del Cbra Luigi Giacomini «dove ci sono le campane aperte si registrano situazioni di maggiore impurità, ma dobbiamo affrontare anche il problema degli abbandoni dei rifiuti per le quali stiamo incrementando i controlli tramite gli ispettori ambientali e d’accordo con l’Asp».