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Attualità
Lutto

E’ morto Papa Francesco, il Pontefice dalle origini astigiane

Nel novembre 2022 si era recato in visita ad Asti, Portacomaro e Tigliole – Il vescovo Prastaro: “Nei prossimi giorni come diocesi organizzeremo una celebrazione per ricordarlo”

«Alle 7.35 il Vescovo di Roma è tornato alla casa del Padre». Così il cardinal Farrell ha dato la notizia, stamattina, della scomparsa di Papa Francesco, 88 anni, ancora in convalescenza a Casa Santa Marta dopo il ricovero di 38 giorni al Policlinico Gemelli di Roma.
Il Pontefice aveva ancora impartito ieri, domenica di Pasqua, la benedizione Urbi et orbi da piazza San Pietro.
L’Astigiano è molto legato al Pontefice per via delle origini astigiane della famiglia, emerse già la sera stessa dell’elezione, il 13 marzo 2013, tanto che il 19 e 20 novembre 2022 il Papa aveva espresso il desiderio di incontrare i parenti, tra cui le cugine Carla Rabezzana a Portacomaro e Delia Gai a Tigliole, dando comunque la disponibilità a prendere parte a tre momenti pubblici per incontrare i fedeli: il percorso sulla Papamobile, la messa in Cattedrale e l’incontro con bambini e ragazzi allo stadio comunale prima di partire con l’elicottero.
Da ricordare che, pochi giorni prima della visita astigiana, il Consiglio comunale gli aveva conferito all’unanimità la cittadinanza onoraria.

Le origini astigiane del Pontefice

Pochi giorni dopo l’elezione gli uffici dell’Amministrazione comunale avevano reso noto l’albero genealogico dei Bergoglio, la famiglia d’origine di Papa Francesco. Ad interessarsene il sindaco di quel periodo, Fabrizio Brignolo che, insieme al vice Davide Arri, aveva chiesto agli Uffici anagrafici di svolgere un’indagine.
Era emerso che il 14 agosto 1884 un contadino di 27 anni si recò negli uffici anagrafici del Comune di Asti per denunciare la nascita del figlio Giovanni Angelo, avvenuta il giorno precedente. Quel contadino era Francesco Bergoglio, bisnonno dell’attuale Pontefice argentino (che curiosamente ne aveva ripreso il nome, anche se come omaggio al Santo dei poveri) le cui origini affondano quindi le radici nell’Astigiano, tanto che è emerso che perfino i trisnonni paterni del Papa (Giuseppe Bergoglio e Maria Giacchino) erano nati in due paesi vicini ad Asti rispettivamente nel 1816 e nel 1819.
“Dall’indagine – aveva spiegato il sindaco Brignolo – è emerso anche che Giovanni Angelo Bergoglio si trasferì a Torino il 1° gennaio 1906, dove si sposò l’anno successivo con Rosa Vassallo, originaria dell’Entroterra ligure, e dove il 2 aprile 1908 nacque Mario, padre del Pontefice. La famiglia, tuttavia, tornò a vivere ad Asti nel 1918, da cui poi partì, il 1° febbraio 1929 per l’Argentina. Tanto che risultano iscritti all’Aire (Anagrafe degli Italiani residenti all’estero) del Comune di Asti due sorelle (Maria Elena e Marta Regina Bergoglio) e un fratello (Alberto Horacio Bergoglio) di Papa Francesco, nati successivamente a Buenos Aires”.

Il commento del vescovo Marco Prastaro

Molto addolorato per la notizia il vescovo di Asti Marco Prastaro. “Stamattina – racconta – ho appreso la notizia alle 10.10, per cui ho deciso di celebrare la messa delle 10.30 in Cattedrale, anche se non faceva parte del programma della giornata, proprio per pregare per lui. Lo ricordiamo come il Papa della gioia, dell’umanità, la voce che ci ha aiutato ad umanizzare un mondo che è poco umano e che ci ha parlato di Dio in modo unico. Certamente nei prossimi giorni, come diocesi di Asti, organizzeremo una celebrazione per ricordarlo”.

Le parole del Presidente della Regione Alberto Cirio

In merito alla scomparsa del Santo Padre interviene anche il Presidente della Regione Alberto Cirio. “Il Piemonte – afferma – si stringe al dolore della Chiesa e del mondo intero per la morte di Papa Francesco, un uomo vicino agli ultimi, ai fragili, che si è sempre battuto per la pace e per un’umanità più giusta. Nella sua determinazione e nel suo coraggio c’erano sicuramente anche quelle radici piemontesi che lui ha sempre ricordato con orgoglio e affetto e che oggi ci rendono ancora più soli. Lo stesso affetto che ha saputo dimostrare alla nostra terra in occasione della sua visita nel 2022 e ancora nel 2023, quando abbiamo avuto l’onore, insieme alla comunità di Macra nel Cuneese, di donare al Vaticano l’albero di Natale per piazza San Pietro. La sua misericordia e il suo grande amore per gli altri resteranno modello e ispirazione per tutti noi, nella speranza di un mondo più solidale e più giusto per tutti”.

 

 

 

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