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Violenze, estorsioni e minacce sui socialLezione dei carabinieri contro il bullismo
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Violenze, estorsioni e minacce sui social
Lezione dei carabinieri contro il bullismo

Continue prese in giro, episodi ripetuti di sopraffazione, fino agli atti di violenza veri e propri, con pestaggi, anche pesanti, che avvengono in genere di fronte ad un pubblico divertito e

Continue prese in giro, episodi ripetuti di sopraffazione, fino agli atti di violenza veri e propri, con pestaggi, anche pesanti, che avvengono in genere di fronte ad un pubblico divertito e compiaciuto. Situazioni difficili da affrontare e a cui sfuggire: spesso ci si lascia prendere dal timore che, rivolgendosi a genitori o insegnanti, la situazione possa ulteriormente peggiorare. E allora ci si trova a continuare a subire le prevaricazioni di cui si è oggetto, intrappolati in un vortice infernale che genera sentimenti di frustrazione, impotenza, quando non addirittura ansia e paura. Si arriva a non presentarsi a scuola o in altri ambienti in cui il pericolo possa presentarsi, e a manifestare disagio, turbamento e malessere. Campanelli d'allarme da non sottovalutare e a cui bisogna prestare grande attenzione.

Effetti e conseguenze
Sono gli "effetti e le conseguenze del bullismo e del cyber bullismo" di cui il capitano Alberto Degli Effetti, comandante della Compagnia dei carabinieri di Asti, ha parlato nei giorni scorsi ad una settantina di allievi della scuola alberghiera "Colline Astigiane", in un incontro alla sede di via Asinari. Attraverso una spiccata capacità comunicativa, che ha stimolato costantemente la partecipazione dei ragazzi alla "lezione" e il dialogo con loro, e la proposta di alcuni riflessi filmati che hanno documentato, anche da un punto di vista giornalistico, gravi episodi di bullismo e delle sue conseguenze, il capitano Degli Effetti ha trattato vari aspetti dell'argomento, dal significato del termine fino alle responsabilità penali che tali comportamenti possono implicare.

Può sfociare in gravi reati
«Il bullismo è un fenomeno sociale, che passa anche attraverso i social media e che in questo caso indichiamo come cyber bullismo. Si fonda su una sproporzionalità di forze, di cui approfittano soggetti in realtà deboli e vigliacchi, che spesso trovano spalleggiatori e una platea compiacente ? ha detto il capitano Degli Effetti ai ragazzi ? Di per sé il bullismo non è considerato un reato, ma può sfociare in un'ampia serie di reati, anche gravi: ad esempio le minacce, estorsione, diffamazione, lesioni personali, stalking, fino all'istigazione al suicidio». Tra i contributi video proposti, anche la documentazione di un recente caso di cronaca, quello della 12enne di Pordenone che ha tentato il suicidio, gettandosi da una finestra, dopo aver lasciato due lettere, alla famiglia e ai compagni di classe, in cui diceva di «non farcela a rientrare a scuola». Altrettanto toccanti altri due video presentati agli adolescenti in sala, in cui protagoniste sono ancora ragazze: l'aggressione a calci e schiaffi, a Genova, ai giardini pubblici, un anno fa, da parte di una ragazzina ai danni di un'altra giovane, di fronte ad un pubblico di coetanei; e un episodio, ancora più violento, avvenuto in Brasile sempre tra due ragazzine e sempre di fronte ad un ampio pubblico, che non muove un passo per intervenire in difesa della vittima, stesa a terra e presa a calci.

Il ruolo degli "spettatori"
Durante l'incontro è stata posta l'attenzione su un aspetto particolare, di cui spesso si sottovaluta l'importanza: il ruolo di chi assiste a tali episodi di bullismo o di vera e propria aggressione. «Anche gli "spettatori" possono essere chiamati a rispondere delle loro responsabilità: possono infatti essere ritenuti responsabili di "concorso", nel caso in cui partecipino attraverso l'incitamento alla violenza e lo scherno; oppure di "omissione di soccorso" nel caso in cui non intraprendano alcuna iniziativa in difesa della vittima, come avvisare le forze dell'ordine o il pronto soccorso», ha chiarito Degli Effetti. In molti casi potrebbe infatti essere risolutivo un intervento di amici o compagni di classe teso a dare sostegno alla potenziale vittima e a mettere in luce il comportamento ingiusto e negativo del bullo. Con una semplice rappresentazione, attraverso l'aiuto di due colleghi carabinieri, che hanno interpretato il ruolo del bullo e della vittima, coinvolgendo gli stessi studenti, ha anche offerto un esempio pratico delle dinamiche che si instaurano in tale tipo di situazioni.

Bullismo indiretto
Ed ha puntualizzato Degli Effetti: «Prestiamo attenzione anche al bullismo indiretto, che mettiamo in atto quando ad esempio escludiamo un nostro compagno da un gruppo WhatsApp che coinvolge l'intera classe o quando invitiamo ad una festa o a un'uscita tutti i compagni, tranne lui. È una forma di bullismo anche l'emarginazione di un nostro coetaneo». Il suo messaggio è chiaro: «Combattere l'indifferenza e partecipare tutti insieme a creare una coscienza civile». Ieri mattina, lunedì, di questi stessi temi si è parlato anche all'Istituto Castigliano, nell'ambito del progetto "Gruppo noi" voluto dalla Procura dei Minori di Torino.

Marta Martiner Testa

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