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Con “Fuoriluogo” l’ex palestra Muti diventerà un vivace polo culturale
Cultura e Spettacoli

Con “Fuoriluogo” l’ex palestra Muti
diventerà un vivace polo culturale

Se pensate che ad Asti non ci siano abbastanza spazi dove “fare” cultura, in tutte le sue declinazioni e forme, allora vi ricrederete quando sarà operativo il nuovo “Fuoriluogo” all’ex

Se pensate che ad Asti non ci siano abbastanza spazi dove “fare” cultura, in tutte le sue declinazioni e forme, allora vi ricrederete quando sarà operativo il nuovo “Fuoriluogo” all’ex palestra Muti, vicino al tribunale. Ristrutturato esternamente con i fondi del PISU, l’edificio sarà sede di un’interessante iniziativa di promozione culturale firmata dall’associazione Fuoriluogo, una no profit che si occuperà di ristrutturare l’immobile internamente, su due livelli, con una serie di spazi tematici: area per presentazioni e concerti, un soppalco destinato, in prevalenza, al coworking e spazio espositivo, una zona lettura, un piccolo bookshop dove si potranno acquistare e consultare riviste su temi specifici, libri di narrativa (in collaborazione con cinque case editrici) e testi giuridici, data la vicinanza al palazzo di giustizia. A servizio degli utenti, anche una caffetteria, «che sarà gestita da un’apposita Srl – spiega Marco Ferrero, uno dei promotori – in totale trasparenza e rispetto delle norme fiscali vigenti».
Il calendario degli eventi sarà pienamente operativo nel 2017, ma già in autunno si pensa di iniziare a mettere in pista diverse iniziative, una sorta di anticipazione di quello che sarà “Fuoriluogo”. Già definiti gli orari di fruizione del polo culturale il quale, ospitando postazioni di coworking (tutti i servizi di un ufficio in condivisione con altri soggetti) sarà aperto dalle 7 alle 20 per tre giorni alla settimana, e fino alle 24 nei restanti giorni. Domenica chiuso, salvo in caso di eventi particolari.

Un importante impegno economico
L’associazione Fuoriluogo ha vinto l’appalto indetto dal Comune per la gestione decennale dell’ex palestra Muti con finalità culturali. La stessa si è sobbarcata l’onere di effettuare i lavori di allestimento degli interni, per una spesa che si aggira tra 120 e 150.000 euro: «E’ un impegno economico importante, – ricordano Ferrero e Luca Pozzi – ma noi avevamo già in mente questa idea, prima ancora di sapere che il Comune era interessato a rilanciare quella struttura con finalità culturali».
«Dopo quattro anni di Festival a San Damiano – precisano i due amici – volevamo ricreare un polo culturale ad Asti che riproponesse i contenuti della manifestazione, ma durante tutto l’anno. Volevamo aprire una struttura che mettesse insieme varie professionalità, gli studenti, o chi cerca un posto dove organizzare incontri, iniziative didattiche o laboratori». Ferrero e Pozzi precisano, però, che non si tratta di ricreare l’esperienza del centro giovani di via Goltieri, anche perché le finalità di “Fuoriluogo” sono molto più articolate, senza contare che partner dell’iniziativa sarà il Circolo dei lettori di Torino.

Un’idea già premiata
Un progetto sostenibile per Asti? I proponenti ne sono convinti, e non sono i soli perché, ancora prima di partire, la bontà del progetto è già stata riconosciuta dalla Regione Piemonte: «Abbiamo vinto il bando regionale Hangar Point volto a trasformare le associazioni culturali in imprese culturali, ovvero farle reggere da sole senza i contributi economici degli enti pubblici». Fuoriluogo ha anche vinto un bando della Fondazione Cariplo, destinata a progetti di associazioni con giovani sotto i 35 anni. «Per noi un altro punto d’orgoglio rispetto a quello che stiamo portando avanti ad Asti» commentano Ferrero e Pozzi.
Il polo culturale “Fuoriluogo” sarà molto social, presente su tutte le principali piattaforme on line, avrà un suo sito internet e canali di comunicazione dedicati, così da coinvolgere il proprio pubblico e richiamare, ad Asti, sempre più persone pronte a far vivere quello che Pozzi definisce «un non luogo», lontano dalla consuetudine. E, stando alle premesse, la sfida sembra, almeno in parte, già vinta.

Riccardo Santagati

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