Un’infinita onda di energia e novità ha soffiato sulla RAN630 da poco agli archivi. A catturare l’attenzione e a lasciare un segno indelebile nella storia della regata offshore è stato l’equipaggio “Le Ragazze della RAN”, otto veliste determinate a conquistare il mare e a promuovere la partecipazione femminile in uno sport ancora a prevalenza maschile come la vela.
L’impresa è nata dalla visione di Celia Oliverio (armatrice, di Gallarate) e dalla leadership di Francesca Scendrate (comandante, di Novara). Per la prima volta, un equipaggio interamente femminile ha affrontato le 630 miglia del percorso Livorno-Porto Cervo-Capri-Livorno senza scalo, portando a termine un’impresa che va ben oltre il loro brillante secondo posto nella categoria ORC Gran Crociera.
Al via della kermesse, tra le magnifiche otto, anche l’astigiana Chiara Viarengo.
La RAN630 è stata soprattutto un viaggio spirituale per tutto l’equipaggio, oltre a una meravigliosa esperienza sportiva. Otto donne completamente estranee che quasi per scherzo si sono ritrovare per sfidare una delle regate più lunghe del Mediterraneo, la più lunga del Tirreno. Partite per lanciare un messaggio forte verso la comunità della vela d’altura, perché fino a quest’anno mai un equipaggio totalmente femminile aveva affrontato questa sfida così impegnativa.
Chiara, come nasce questa passione?
Sono sempre stata attirata dalle attività outdoor. Il mare in particolare mi dà energia e un senso di ricarica immenso. La vela è iniziata per scherzo. Con il mio compagno abbiamo fatto una vacanza in barca ai tempi dell’università, poi abbiamo preso la patente nautica per poter affittare una barca per le vacanze, ma ci siamo accorti che la sola patente non era sufficiente per viaggiare in sicurezza in mare. Così abbiamo chiesto aiuto a uno skipper di Sestri Levante. Lui ci ha detto che il modo migliore per imparare ad andare a vela era partecipare a regate. E così ci ha inseriti in un equipaggio: da allora non abbiamo perso occasione per mettere piede a bordo!
Quanto tempo dedichi alla settimana alla preparazione?
Tutti i weekend vado al mare a fare allenamento in barca, mentre in settimana faccio un paio di allenamenti funzionali per i movimenti specifici che devo eseguire per la regolazione delle vele. Per la RAN630 ci siamo allenate a Livorno tutti i weekend da fine 2024 sino a 15 giorni prima della regata. Non proprio dietro l’angolo, ma ne è valsa la pena
Dove svolge l’attività?
Solitamente mi alleno nel Golfo del Tigullio, tra Chiavari e Lavagna.
Che bilancio puoi tracciare di questa magnifica avventura?
Il nostro obiettivo era completare la regata senza infortuni e senza danni per l’imbarcazione. Oltre ad avercela fatta, ci siamo anche classificate seconde nella nostra categoria. Le condizioni non sono state sempre favorevoli e la convivenza tra otto donne in spazi ristretti e confinati era sfidante. Però siamo state brave, oltre che come marinaie, soprattutto a gestire gli equilibri sociali che si sono di volta in volta stabiliti su “Audace”.
E poi il mare ha regalato spettacoli meravigliosi…
Di notte il cielo stellato nel mezzo del mare è immenso, tante stelle cadenti a farci meravigliare ogni volta. Abbiamo anche incontrato un capodoglio e una tartaruga. Ho appena finito, sono stanca, ma ci tornerei subito!