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San Damiano: invecchiare bene si può contrastando la demenza

Un convegno ha fatto il punto sui problemi e sulle prospettive di una società che invecchia
“Invecchiare senza diventare vecchi” è davvero una bella sfida, perché richiede di conservare corpo e mente in buona salute, per non pregiudicare la possibilità di una vita soddisfacente. Sul modo migliore di affrontare questa sfida si è discusso nel corso di un convegno svoltosi al Foro boario di San Damiano, al quale sono intervenuti il direttore generale dell’ASL, Giovanni Gorgoni, il direttore sanitario Andrea Fabbo, il presidente dell’Ordine dei medici Claudio Lucia, il presidente dell’assoc. Alzheimer di Asti, Marcello Francesconi: del sistema integrato “Mnemosine” e della “Dementia friendly community” inaugurata a Casale Monferrato hanno parlato Annamaria Avonto e Fernando Fusano.

«La maggior parte degli anziani – ha detto Andrea Fabbo – ha condizioni di rischio che, se intercettate, possono consentire una buona vecchiaia. La fragilità è invece legata ad un aumento delle patologie ed il ricovero ospedaliero spesso aumenta i problemi; al contrario, fare attività fisica, mangiar bene e stimolare il cervello può servire ad evitare la demenza.» Un’attività interessante sono le “palestre della memoria”, pensate per coinvolgere gli ultrasessantacinquenni in attività psicofisiche di gruppo. San Damiano ha già avviato questi appuntamenti negli spazi della Casa di riposo “E. Pescarmona”: in essi sono coinvolti psicologi e personale specializzato. «Nella macro area di Comuni in cui si trova San Damiano – ha detto Marcello Francesconi – ci sono 3.710 anziani, con 301 casi di demenza, ma qui si è iniziata da anni un’attività di contrasto alla malattia e di sostegno alle famiglie, con i Caffè Alzheimer e altre iniziative.»

Come ha ricordato il sindaco Davide Migliasso, la città di San Damiano si è sempre mostrata attenta, unendo l’impegno pubblico e privato, alla cura delle persone anziane ed in difficoltà. Infine, Giovanni Gorgoni ha sottolineato come Asti sia al primo posto fra le ASL italiane per numero di posti letto in strutture residenziali per ultrasessantacinquenni: sul nostro territorio ci sono 3.273 posti autorizzati, di cui 1.844 accreditati: inoltre, l’assistenza domiciliare è la più capillare del Piemonte. Nonostante questo, resta fondamentale ritardare la fragilità, grazie al lavoro integrato di sanità, comunità, cittadini e imprese. In una società in cui aumentare gli anziani i costi potrebbero diventare insostenibili, per cui diventa fondamentale cercare di stare bene e fuori dall’ospedale. 

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