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Nizza è Barbera piace e convince sempre di più

Rispetto all’anno scorso maggior affluenza nella serata di venerdì, complici gli Eiffel 65
Si è conclusa l’edizione 2025 di Nizza è Barbera. Un festival enoico che piace e convince sempre di più. Questa è stata la seconda edizione, dopo l’anno scorso, ad aver allungato la manifestazione da venerdì e lunedì. «Rispetto all’anno scorso abbiamo avuto una grande affluenza di persone anche di venerdì – dichiara il sindaco Simone Nosenzo – Inizialmente avevamo pensato di far suonare gli Eiffel 65 (gli ospiti di punta ndr) di sabato, poi abbiamo deciso di puntare su venerdì per bilanciare l’affluenza». 

Infatti quest’anno non solo il sabato, notoriamente il giorno più affollato, ha avuto piazza Martiri d’Alessandria piena, ma anche il venerdì.

Quest’anno infatti gli organizzatori hanno collaborato con Collisioni Festival, che oltre agli Eiffel 65, ha portato dj set nelle piazze più importanti della Città.

Il Barbera Forum al Foro Boario in piazza Garibaldi ha stabilito un nuovo record: la sessione serale di sabato 10 ha visto i biglietti esaursi in soli 12 minuti dalla data di pubblicazione, ovvero venerdì 28 marzo.

«Per gli 800 anni della Città abbiamo voluto spingere il piede sull’acceleratore – aggiunge il sindaco – Il segreto è mettersi a collaborare, siamo alla 23esima edizione e la manifestazione è in continua crescita».

Manifestazioni come queste permettono di affrontare una problematica: l’approccio dei giovani al mondo del vino. «Il vino sta vivendo una fase di crisi nella fase di approccio ai ragazzi – dichiara il presidente dell’Associazione Produttori del Nizza Stefano Chiarlo – e Nizza è Barbera rappresenta una soluzione».

Ad aggiungersi all’inaugurazione del Barbera Forum sono stati i consiglieri regionali Fabio Isnardi e Debora Biglia e l’Assessore regionale, nonché ex sindaco di Canelli, Marco Gabusi.

«La Barbera è un uva che è stata piantata ovunque, eppure non ha mai reso così bene se non nelle nostre zone – dichiara Gabusi – c’è un motivo ed è il territorio, che noi abbiamo il dovere di far crescere ancora di più».

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