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Suor Isabel Figueroa: «Papa Leone XIV ha un cuore peruviano»

La religiosa, in questi mesi ospite alla casa madre delle Suore domenicane di N. S. del Santo rosario ad Asti, ha conosciuto il Pontefice a Chiclayo

«Papa Leone XIV ha un “cuore peruviano”. I miei concittadini di Chiclayo sono in festa continua da quando è stato eletto. E io, che l’ho conosciuto di persona alcuni anni fa ed ero presente alla “fumata bianca” in piazza San Pietro, provo una grande gioia».
A parlare è Suor Isabel Figueroa, 47 anni, originaria della città peruviana di cui l’attuale Pontefice è stato prima nominato amministratore apostolico (2014) e poi vescovo a capo della diocesi (2015) da Papa Francesco. In questi mesi la religiosa sta trascorrendo un periodo nella casa madre delle Suore domenicane di Nostra Signora del Santo rosario, congregazione cui appartiene, che si trova in piazza Cagni. Congregazione fondata il 22 novembre 1902 nella nostra città da Madre Guzmana Romanengo per vivere in povertà e fraternità secondo l’ideale del Padre Santo Domenico. La casa madre, prima in via Arò e poi, dal 1916, nell’attuale sede, ospita attualmente sette religiose che, dal 2015, fanno capo a Suor Flor Maria, peruviana, priora generale della congregazione nel mondo, che conta in totale 46 sorelle tra Italia, Perù, Repubblica dominicana e Indonesia.
«Attualmente – spiega suor Maria – collaboriamo a livello di catechesi con alcune parrocchie, come N. S. di Lourdes, e la Pastorale giovanile, cercando al contempo di promuovere la preghiera del rosario. Qui con me, in questo periodo, ci sono sei sorelle, tra cui suor Isabel, che ha avuto l’onore di conoscere Papa Leone XIV quando era vescovo di Chiclayo».

L’incontro

L’incontro è avvenuto nell’ottobre 2017. «Quel giorno – racconta suor Figueroa – ricorreva un anniversario importante per i peruviani, in particolare per i cittadini di Chiclayo che hanno una fede molto viva. Cadevano infatti i 400 anni dalla morte di Santa Rosa di Lima, terziaria dell’Ordine di San Domenico e figura molto amata, per cui la sua statua era portata in pellegrinaggio nelle città in cui erano presenti le suore domenicane. Tra di esse Chiclayo, dove è presente la comunità della nostra congregazione cui ero stata assegnata dopo aver concluso la formazione nella capitale Lima e aver preso i voti definitivi.
In qualità di vescovo, monsignor Prevost aveva presieduto la messa, dopodiché aveva cenato insieme ai sacerdoti della diocesi e a noi religiose. Di quella sera mi ricordo che si era mostrato molto semplice, vicino alla gente, umile, tanto che si era reso disponibile ad aiutare a servire i vari piatti».
La religiosa ricorda anche altri aneddoti che hanno visto protagonista l’attuale Pontefice nella città peruviana. «Tutti gli anni Chiclayo, nei mesi di gennaio e febbraio, è colpita dal fenomeno climatico El Nino, che porta molta pioggia, causando situazioni di emergenza tra la popolazione. In quelle occasioni, in prima persona, monsignor Prevost aiutava chi rimaneva bloccato in casa e promuoveva opere caritative per supportare le persone in difficoltà. O ancora, durante la pandemia del Covid, che aveva colpito duramente la città, usciva per le strade esponendo il Santissimo sacramento, per benedire e infondere coraggio e speranza ai cittadini che non potevano uscire di casa».
Dalla fine del 2020 suor Figueroa ha lasciato la città di origine per Lima, dove era incaricata di dirigere il collegio “Vergine del rosario”. Ma non sono mancate le occasioni per vedere nuovamente monsignor Prevost. «Quando, una volta l’anno, raggiungevo la mia famiglia per le vacanze, mi recavo alla messa domenicale delle 10 in Cattedrale, da lui presieduta, che era sempre molto frequentata».

L’annuncio in piazza San Pietro

Non solo. In questo periodo la religiosa è ad Asti per visitare la casa madre, in cui non era mai stata ospite, e andare a Roma per il Giubileo della Speranza. «Sono partita martedì 6 maggio – puntualizza – con ritorno previsto venerdì 9. Giovedì 8 ero in piazza San Pietro e ho potuto assistere alla “fumata bianca” e all’annuncio ufficiale del nuovo pontefice, con l’affaccio dalla Loggia delle Benedizioni della Basilica di San Pietro. Ero molto emozionata perché lo conoscevo di persona. Inoltre ho provato una grande gioia quando ha salutato in spagnolo e ha nominato la “nostra” diocesi di Chiclayo».

L’incontro

Originario della città peruviana, tra l’altro proprio del quartiere in cui ha sede la comunità delle Suore domenicane del Santo rosario, è anche il sacerdote Edgard Iván Rimaycuna Inga, da poco nominato da Papa Leone XIV suo segretario particolare. Ad averlo incontrato e conosciuto è, questa volta, suor Maria. «E’ una persona molto semplice e umile – sottolinea – proprio nello stile del Pontefice, che lo aveva già scelto come segretario dopo essere stato nominato da Papa Francesco Prefetto del Dicastero per i vescovi nel 2023. Io l’ho conosciuto nella parrocchia di Manesseno, vicino a Genova, dove collaborava nel periodo in cui era andato a Roma a studiare (e dove si era recato in visita anche monsignor Prevost) e qui ad Asti. Don Rimaycuna Inga, infatti, è stato ospite da noi alcune volte negli anni scorsi, ad esempio in occasione della professione perpetua di una consorella».

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