«Un botto fortissimo, fumo e vetri che volavano dappertutto. Pareva fosse scoppiata una bomba». Cosi un residente descrive quei pochi secondi che, verso le due di domenica mattina, hanno svegliato a
«Un botto fortissimo, fumo e vetri che volavano dappertutto. Pareva fosse scoppiata una bomba». Cosi un residente descrive quei pochi secondi che, verso le due di domenica mattina, hanno svegliato a Canelli un intero quartiere. Forse un ordigno artigianale o un petardo di grandi dimensioni, quelli pericolosissimi simili a piccole bombe, sono allorigine dellesplosione che ha sventrato la cabina telefonica di piazza Unione Europea. Unesplosione che ha ridotto in frantumi i vetri, le strutture in alluminio, lapparecchio telefonico lanciando detriti a decine di metri di distanza. Tanto che, per sicurezza, larea e stata transennata e posta sotto sequestro.
Ricorda, ancora esterrefatto, uno degli abitanti dei palazzi che si affacciano sulla piazza: «Siamo stati svegliati dal rumore. Subito abbiamo pensato ad un petardo più potente del solito; qui sulla piazza ne fanno scoppiare molti, nel bar sotto casa era in corso una festa. Mi sono affacciato ed ho visto del fumo, tra le luci soffuse e la pioggia, che saliva. Quando si è diradato la cabina del telefono non cera più. Si udivano risate e sghignazzi, forse di coloro che avevano compiuto l'atto vandalico». Sul posto sono arrivati i Carabinieri che hanno recintato la zona per decine di metri e aperto unindagine. Al vaglio anche le immagini di alcune telecamere poste sulla piazza per cercare di svelare l'identità degli autori della bravata.
g.v.