Nei giorni scorsi si è insediato il nuovo Consiglio dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Asti, che rimarrà in carica per il quadriennio 2025-2029. A guidarlo come presidente è stato eletto l’architetto Maurizio Pugliese, 61 anni, iscritto all’Ordine dal 1993. Pugliese ha maturato competenze tecniche nel settore dell’edilizia privata e pubblica, in materia urbanistica e ambientale. La sua attività è orientata alla valorizzazione del patrimonio edilizio e dei beni comuni, avendo curato progetti complessi come il Piano Periferie e i Contratti di Quartiere II.
Il Consiglio sarà affiancato da due vicepresidenti: Sara Coffaro e Franca Bagnulo. Coffaro, professionista dal 2002, si occupa di progettazione edilizia, restauro e riqualificazione ed è esperta consulente tecnico d’ufficio (CTU e CTP) in cause civili, mediazioni ed esecuzioni immobiliari. Bagnulo, già componente del Consiglio uscente e professionista dal 1999, è funzionario della Provincia nel ruolo di Coordinatore per il Servizio Progettazione e Direzione Lavori Edili nell’ambito dell’edilizia scolastica.
Il ruolo di tesoriere è stato affidato all’architetto Fabio Musso, che ha già ricoperto la carica di presidente nel quadriennio 2017-2021. Con 24 anni di attività, Musso ha maturato esperienze nel recupero, nella sicurezza e nel risparmio energetico, con particolare attenzione alla certificazione CasaClima. Enrico Rosso, iscritto all’Ordine dal 2017, è il nuovo segretario.
Completano il nuovo Consiglio gli architetti Gianni Cavallero, Elisabetta Gonella, Xhuliano Lacinaj e Alberto Pellissetti.
«Lavoreremo per rendere l’Ordine degli Architetti un luogo sempre più aperto, vivo e dinamico, dedicando il massimo impegno alla risoluzione dei “nodi burocratici” che in questo particolare momento tanto preoccupano i nostri iscritti – spiega il nuovo presidente – Valorizzeremo l’architettura rilanciando iniziative pubbliche che coinvolgano i giovani e la cittadinanza. Promuoveremo il dialogo con enti e istituzioni, per rendere il nostro Ordine sempre più propositivo rispetto alle strategie di governo del territorio, puntando alla sostenibilità, alla bellezza, alla qualità del nostro territorio».