Si terrà domani (martedì), per l’intero orario di lavoro, lo sciopero dei dipendenti di Poste Italiane proclamato da Slc Cgil e Uil Poste. Le due sigle sindacali hanno infatti aperto una vertenza nei confronti di Poste Italiane per contrastare la riorganizzazione aziendale che coinvolge tutti i settori del gruppo a partire dal Mercato Privati (gli sportelli), Posta Comunicazione Logistica (i portalettere) e Digital Tecnology Operation, cioè il personale che lavora, ad esempio, ai contratti (Sim, Energia) che vengono sottoscritti all’interno degli Uffici postali).
“In questi mesi – scrivono – abbiamo provato a riaprire i tavoli di trattativa senza successo e, quindi, siamo costretti a dichiarare uno sciopero di tutto il gruppo per il 3 giugno, riguardante l’intero orario di lavoro”.
“In questi mesi – scrivono – abbiamo provato a riaprire i tavoli di trattativa senza successo e, quindi, siamo costretti a dichiarare uno sciopero di tutto il gruppo per il 3 giugno, riguardante l’intero orario di lavoro”.
La riorganizzazione
I sindacati entrano quindi nel merito della riorganizzazione per quanto riguarda il territorio, che conta 120 uffici postali. “In Provincia di Asti – scrivono – i tagli riguarderanno 29 portalettere, di cui 21 su Asti, 4 su Canelli e 4 su Villafranca. Una cura draconiana che impatterà negativamente sui servizi erogati da Poste nella nostra Provincia che già soffre di carenze di personale, come più volte da noi denunciato. A questa situazione di tagli del personale si aggiunge il tema delle stabilizzazioni del personale assunto a tempo determinato, la trasformazione da tempo parziale a tempo pieno di tutti i contratti in essere e, infine, l’aumento dei premi di risultato, anche considerando gli ottimi utili dell’azienda”.
“Un’altra questione che ci è cara – continuano – riguarda la cessione delle quote di azioni di Poste Italiane detenute dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, una svendita in piena regola che riduce ancora di più l’influenza dello Stato in quella che è una delle sue aziende gioiello”.
Per poi concludere: “Come Cgil e Uil chiediamo scusa a tutti i pensionati che troveranno l’ufficio postale chiuso, ma siamo certi che capiranno la lotta che stiamo portando avanti nel loro interesse”.
“Un’altra questione che ci è cara – continuano – riguarda la cessione delle quote di azioni di Poste Italiane detenute dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, una svendita in piena regola che riduce ancora di più l’influenza dello Stato in quella che è una delle sue aziende gioiello”.
Per poi concludere: “Come Cgil e Uil chiediamo scusa a tutti i pensionati che troveranno l’ufficio postale chiuso, ma siamo certi che capiranno la lotta che stiamo portando avanti nel loro interesse”.