Il prossimo "viaggio della speranza" comincia dai microfoni di una radio. Pierluigi Bertola, cardiologo canellese fondatore e anima del Cis, con Piero Bottero, presidente della Croce Verde
Il prossimo "viaggio della speranza" comincia dai microfoni di una radio. Pierluigi Bertola, cardiologo canellese fondatore e anima del Cis, con Piero Bottero, presidente della Croce Verde di Nizza, Lucio Zannini, cardiochirurgo pediatrico al "Gaslini" di Genova sono stati ospiti, sabato scorso, di Radio Veronica One. Via etere hanno parlato della nuova avventura che, da domenica 8 febbraio, li vedrà protagonisti con Biagio Riccio e il dirigente milanese Michele Vite nella nuova missione umanitaria in Africa. Meta, l'ospedale di Debrè Birhan nel nord est dell'Etiopia.
«L'ambulanza, donata da Piero Bottero e dalla sua organizzazione, è già partita per il porto di Gibuti -? spiega il cardiologo ?- L'arrivo è previsto per il 9 febbraio, giorno in cui noi saremo lì per sdoganarla e guidarla fino in Etiopia. Come sempre i salesiani ci ospiteranno grazie alla disponibilità di don Mario Robustellini». Punto di riferimento importante quello dei Salesiani come il sostegno dell'ambasciatore Mistretta, utilissimo nei rapporti con le autorità africane. Come nel passato, l'ambulanza sarà zeppa di materiale sanitario.
«Sul mezzo ho caricato un ecocardiografo che sono andato a comperare in un ospedale viennese, due defibrillatori ospedalieri, dieci paia di scarpe nuove donate dalla Bonini di Nizza, tre barelle di diverso tipo, attrezzatura per l'ortopedia, materiale monouso per la sala parto ed operatoria, quaderni, colori e penne regalate dal solerte dottor Molan di Alessandria, farmaci donati dalle farmacie Sacco e Bielli di Canelli» spiega il medico canellese. Grimaldello per aprire anche le più impenetrabili porte le casse di vino di Giuseppe Bocchino «che speriamo non ci venga rubato in dogana a Gibuti». Uno scoglio, quello della dogana etiope, che ha dell'incredibile. Racconta Pierluigi Bertola: «Nelle dogane degli Stati che ricevono tutto questo ben di Dio gratuitamente non importa minimamente quello che stiamo facendo, anzi ci considerano commercianti quasi che lo facessimo per lucro!».
Dopo aver visitato ospedali e centri medici in Etiopia il gruppo proseguirà per Khartoum, in Sudan. In questa terra martoriata li aspettano all'ospedale cardiochirurgico Salaam di Gino Strada. «Qui il professor Lucio Zannini ha intenzione di creare una collaborazione con l'ospedale ? annuncia ? Conosceremo gli italiani che lavorano al centro "Cooperazione italiana" dove porterò un defibrillatore da consegnare ad un ospedale nel sud est del Sudan». Ci sarà tempo anche per un simpatrico fuori programma «Faremo anche visita alla missione salesiana per salutare don Jim Comino, l'italiano indubbiamente più conosciuto nel Paese». Missione umanitaria non priva di rischi, tra terrorismo e ebola «compagni di avventura che ci hanno creato non pochi problemi per scegliere l'itinerario più sicuro».
Giovanni Vassallo