E’ uno dei primi ricorsi al tribunale di Asti, se non il primo in assoluto, contro il nuovo decreto sicurezza stradale del Ministro Salvini. E non è contro un autovelox.
La vicenda è quella che vede protagonista un motociclista astigiano che un mese e mezzo fa ha avuto un incidente stradale mentre stava viaggiando a bordo del suo scooter nei pressi di Motta di Costigliole. Essendo rimasto ferito con fratture, è stato portato in Pronto Soccorso dove gli hanno fatto gli accertamenti di routine fra i quali quelli sulla presenza nell’organismo di alcol e sostanze stupefacenti.
E’ risultata una presenza di cannabinoidi, ovvero di marijuana ed è scattato il ritiro della patente. Circostanza peraltro ammessa dallo stesso motociclista che aveva ammesso di averne fatto uso ma giorni prima. Ma, accanto alle analisi del sangue, un medico del Pronto Soccorso ha certificato che l’uomo non si trovava in stato di alterazione.
«E’ su questo particolare che abbiamo fatto ricorso – spiega l’avvocato Jacopo Evangelista cui il motociclista si è affidato – Il nuovo decreto, rispetto alla norma precedente, prevede che la sola positività a sostanze stupefacenti o alcol basti per il ritiro della patente, mentre prima serviva anche lo stato di alterazione. Circostanza ora scomparsa dalla norma».
La Procura di Pordenone aveva appena qualche giorno prima posto il quesito di legittimità della norma alla Corte Costituzionale che non ha ancora deciso.
In attesa della sua pronuncia, il Giudice di Pace di Asti ha restituito la patente al motociclista con un rinvio del ricorso a marzo 2026 nell’auspicio che, per quella data, la Corte Costituzionale si sia espressa.