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Bilancio 2015 al vaglio del ConsiglioTagli a tutti gli assessorati
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Bilancio 2015 al vaglio del Consiglio
Tagli a tutti gli assessorati

E' un bilancio preventivo drammatico quello portato in Consiglio comunale dalla Giunta con molto anticipo sui tempi rispetto alla zona cesarini dei precedenti anni. Drammatico perché, con 4,7

E' un bilancio preventivo drammatico quello portato in Consiglio comunale dalla Giunta con molto anticipo sui tempi rispetto alla zona cesarini dei precedenti anni. Drammatico perché, con 4,7 milioni di minori entrate e circa 3,8 milioni di accantonamenti obbligatori per coprire i crediti di difficile esigibilità, la coperta non è solo corta, è anche piena di buchi che devono essere cuciti, in qualche modo, per non mettere in discussione l'erogazione di servizi fondamentali nell'ambito del sociale e dell'istruzione.

L'assessore al bilancio Bianchino (assente in aula e quindi sostituito dal sindaco Brignolo) ha previsto un documento vincolato all'armonizzazione contabile, ovvero un bilancio prevalentemente per cassa. Un bilancio da 111.696.239 euro che, limitato alle sole spese correnti, si riduce a 67.247.317 euro. Una cifra insufficiente per coprire tutte le spese atte a garantire i servizi di assessorati strategici come quelli che lavorano nel sociale, nell'istruzione e nella cultura. Durante le prime ore del Consiglio, Brignolo ha presentato la pratica generale (con il parere favorevole dei 2 revisori dei conti rimasti dopo l'abbandono di Dario Pirruozzolo) e quelle ad essa collegate, a cominciare dalle tariffe dei servizi individuali. Il bilancio 2015 si regge quasi prevalentemente sul pagamento dei tributi (circa 49 milioni di euro) mentre le entrate extratributarie ammontano a circa 10 milioni.

Non si tocca il trasporto pubblico e, come detto dal sindaco, si è cercato di ridurre, dove possibile, le spese non necessarie. «Nel 2015 il turnover tra i dipendenti comunali sarà quasi prossimo allo 0 – ha spiegato Brignolo – Infatti sostituiremo solo 3 educatori e 2 agenti della polizia municipale. Purtroppo siamo in un contesto in cui la domanda sul fronte del sociale è in aumento ma, anziché incrementare i servizi sociali, dobbiamo incidere sul settore e sulle attività culturali». Con le casse così anemiche la scure è caduta orizzontalmente su tutti i settori ma, se per alcuni è ancora fattibile portare avanti progetti e servizi, magari in forma ridotta, per altri non c'è alternativa che congelare importanti voci di bilancio a meno che non si trovino, nel corso dell'anno, nuovi fondi su cui fare affidamento.

Persone informate sui fatti hanno raccontato di tensioni scoppiate tra l'assessore al bilancio e gli altri colleghi dei servizi sociali e dell'istruzione i quali, vedendo i tagli subiti, hanno cercato di difendere le proprie voci di spesa, inutilmente. Ed ecco che, con 719.000 euro in meno, i servizi sociali, salvo emendamenti dell'ultimo secondo, vedranno ridurre del 70%, ad esempio, i contributi per l'assistenza economica delle fasce deboli (- 250.000 euro); dimezzarsi i contributi per il versamento della quota minima per l'accesso al fondo sociale (- 50.000 euro) e azzerare il fondo da 50.000 euro per contrastare l'emergenza abitativa e il rinvio degli sfratti, un tema caldo vista la situazione che si vive in città dove sono in corso alcune occupazioni di immobili vuoti.

Il bilancio prevede l'abolizione dei cantieri di lavoro (- 63.000 euro) ma anche la riduzione del fondo per pagare le rette per minori, disabili e adulti in strutture residenziali (- 110.000 euro). Sul fronte dell'istruzione il taglio più preoccupante ammonta a 550.000 euro e questo, come detto dall'assessore Parodi, «ci mette davanti a scelte importantissime anche se abbiamo il compito di tenere insieme, il più possibile, la nostra comunità». La preoccupazione principale cade sull'assistenza scolastica per gli allievi disabili che, stando al bilancio in discussione, subisce un taglio del 40%, ovvero una riduzione di 120.000 euro. Taglio che cadrà sulla testa anche di 63 persone oggi occupate nel servizio di assistenza nelle scuole.

La cultura non è meno falcidiata dai tagli e i 100.000 euro in meno sul budget dell'assessore Cotto significherà seguire un percorso obbligato attraverso la convocazione degli Stati Generali della Cultura, il confronto con le associazioni teatrali e amatoriali della città e la scelta di essere partner solo su alcuni progetti, dicendo no a molti altri. Anche l'assessore Cerrato (turismo) avrà a sua disposizione un budget irrisorio nonostante sia l'anno dell'Expo 2015 e ci attendano le sfide promozionali collegate all'Unesco. Proprio su Expo sarebbe emersa una certa difficoltà tra gli imprenditori non solo a far recepire il messaggio ma anche a coinvolgerli nell'organizzazione degli eventi durante la manifestazione. Cerrato ha lanciato un appello affinché gli imprenditori si propongano (l'esposizione universale aprirà fra 4 mesi) ma per molti c'è il timore che Asti corra il rischio di perdere questo importante treno promozionale.

La situazione non è migliore per le frazioni (si cercherà di reperire 1.300.000 euro con un mutuo, ma solo nel 2016, per finanziare opere sui territori delle ex circoscrizioni da effettuare nel 2017) mentre l'assessorato all'ambiente, non meno falcidiato dalla scarsa liquidità, continuerà a sovvenzionare il canile, punterà sugli ecovolontari per preservare il verde pubblico, controllerà l'avanzamento di alcune bonifiche già in essere, come l'ex Waya, avvierà una campagna di prevenzione del randagismo animale e, nella raccolta differenziata, punterà al raggiungimento del 65% di quota anziché l'attuale 59,4%. Giovedì sera, mentre il giornale andava in stampa, sono iniziati gli interventi della maggioranza cui seguiranno le repliche degli assessori, le dichiarazioni di voto e l'approvazione del documento finanziario 2015.

Riccardo Santagati

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