Si firma con le iniziali, A. M. e in una lettera pacata ma decisa racconta cosa ha vissuto come madre sabato scorso.
«Desidero segnalare quanto mi è accaduto pregandovi di pubblicarlo.
Il giorno sabato 21 giugno 2025 alle ore 10:45 circa, presso la stazione di Asti, ho accompagnato mio figlio (affetto da grave disturbo psichico e in possesso di tesserino giallo per la disabilità) al treno regionale delle 10:54 per Torino, viaggio a scopo ricreativo.
A causa della terapia farmacologica che include un diuretico, mio figlio aveva un’estrema urgenza di accedere ai servizi igienici. Mentre io parcheggiavo l’auto, lui si è diretto da solo verso i bagni, ma l’addetto gliene ha impedito l’ingresso poichè sprovvisto di 1€ e del tesserino, nonostante la sua evidente disabilità e l’urgenza.
Nonostante urlassi da lontano di lasciarlo entrare, spiegando che avrei mostrato io il tesserino e saldato eventualmente il costo, l’addetto ha rifiutato in modo rigido e ostinato. Solo al mio arrivo, e dopo aver visto il tesserino, ha finalmente permesso l’accesso.
Questo comportamento è gravemente lesivo della dignità e dei diritti delle persone con disabilità, oltre che umanamente inaccettabile.
Chiedo che siano fornite chiare disposizioni al personale affinchè l’accesso ai servizi igienici per persone con disabilità, in situazione di urgenza, sia sempre garantito, anche in assenza del pagamento».