Il primo cittadino ha ricostruito l’iter amministrativo che ha accompagnato l’esame del progetto, sottolineando come la decisione finale sia maturata solo al termine di un’attenta valutazione tecnico-normativa da parte di tutti gli enti competenti.
«È stata convocata una conferenza di servizi dal Suap dell’Unione Collinare – spiega Denicolai – alla quale hanno partecipato tutti gli organismi coinvolti, dalla Regione Piemonte all’Arpa, dalla Soprintendenza alla Commissione Paesaggio. Tutti i pareri espressi sono stati favorevoli o, dove previsto, acquisiti tramite silenzio-assenso. Anche i Vigili del Fuoco e la Provincia di Asti hanno espresso valutazioni positive, a condizione del rispetto di alcune prescrizioni tecniche».
Il Comune, inizialmente contrario al progetto per via di una possibile non conformità con il Piano Regolatore, ha successivamente modificato il proprio orientamento a seguito delle controdeduzioni dell’azienda proponente e di un’analisi più approfondita della normativa urbanistica vigente.
«Pur comprendendo le preoccupazioni di parte della popolazione – precisa il sindaco – l’autorizzazione è stata rilasciata solo subordinandola all’adozione di specifiche misure di sicurezza: schermature visive, recinzioni, viabilità separata interna e sistemi antincendio e anti-dispersione».
Il sindaco sottolinea come l’impianto sia in linea con le politiche di transizione energetica promosse a livello nazionale ed europeo, ma ribadisce anche l’impegno del Comune nel vigilare sul rispetto di tutte le condizioni previste per garantire la sicurezza dei cittadini.
«Non si tratta di una scelta ideologica – conclude – ma di una decisione fondata su valutazioni tecniche e giuridiche. Riteniamo che il progetto non debba essere demonizzato, ma monitorato con attenzione».
L’impianto ha suscitato forti reazioni da parte di residenti e associazioni. La raccolta di oltre mille firme ne è una testimonianza, a cui il sindaco risponde richiamando il ruolo della responsabilità amministrativa.